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La legge Sacchi
La legge Sacchi stabilisce che non si può procedere al sequestro di stampati se non per sentenza definitiva del magistrato. Unica eccezione è quella relativa ai reati contro il buon costume o il pudore, per i quali il sequestro può essere disposto dal magistrato anche precedentemente all'inizio dell'azione penale, con l'obbligo però di procedere a giudizio in via direttissima. La legge fa seguito alle polemiche circa l'uso, fatto proprio dalla magistratura, di ordinare sequestri di giornali cui non facevano seguito i relativi giudizi. Il sequestro appare dunque come un'istituzione pericolosa, generatrice di arbitrii e soprusi, oltre che di danni non suscettibili di indennizzi per i giornalisti. Tra l'altro questa forma di intervento è ormai ritenuta controproducente, perché non fa che acuire la curiosità dei cittadini su quanto scritto sul foglio sequestrato, del quale alcune copie sarebbero segretamente girate.
Questa norma sarà tra le prime ad essere spazzate via con l'instaurazione del regime fascista.
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