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L'Australia entra attivamente nella guerra del Vietnam
Il Primo Ministro australiano Menzies annuncia in Parlamento la decisione del governo (presa «dopo serrate consultazioni con il governo degli Stati Uniti») di impiegare nelle operazioni di combattimento in Vietnam un battaglione di fanteria di 800 uomini, il Primo Battaglione del Reggimento Reale Australiano (First Battalion, Royal Australian Regiment).
Menzies, nel suo storico annuncio, fa riferimento all'assistenza già precedentemente fornita al Vietnam del Sud ed alla persistente gravità della situazione attuale, rilevando l'aumento di infiltrazioni dal Vietnam del Nord, comprese le truppe regolari dell'esercito di Hanoi. «Se la guerriglia comunista diretta dall'esterno avrà successo o meno in Vietnam, questo ha conseguenze mondiali, e particolari conseguenze per l'Australia».
Menzies, nel suo lunghissimo discorso, passa poi a sottolineare come gli aiuti per difendere l'indipendenza del Vietnam del Sud vengano dal mondo intero: «Oltre agli Stati Uniti ed all'Australia, circa altri 30 paesi stanno fornendo assistenza, o hanno promesso di farlo, nel campo degli aiuti sia militari sia non-militari. Tra questi c'è anche un importante gruppo di paesi asiatici, compresi le Filippine, il Giappone, la Malesia, la Tailandia e la Corea del Sud».
Menzies, infine, vuole enfatizzare le consultazioni con i governi di Saigon e di Washington, sostenendo che quest'ultimo ha preso «decisioni storiche» nell'estendere ancor di più l'assistenza militare al Vietnam del Sud; conclude poi rendendo pubblico un messaggio del Presidente americano Johnson al governo australiano che esprime la sua piena soddisfazione per la decisione australiana ed affermando che «è nostro parere che la decisione di impegnare un battaglione in Vietnam del Sud rappresenti il più utile contributo aggiuntivo che potessimo offrire per la difesa della regione in questo momento».
Il ruolo dei soldati australiani, come quello degli americani, è cambiato: da un servizio di guardia e di difesa si passa ora ad operazioni offensive contro i Viet Cong. In realtà il governo di Saigon non sembra entusiasta della presenza sul proprio suolo di truppe straniere, soprattutto per motivazioni di carattere nazionalistico e di morale dell'esercito locale. Per tutto il mese di aprile ci saranno serrate consultazioni tra Washington, Canberra e Saigon per cercare di fare accettare al governo sudvietnamita l'invio dei militari australiani.
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