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De Sivrac presenta il celerifero, la prima bicicletta
Il francese conte Mede De Sivrac, a cui viene attribuita l'invenzione della bicicletta moderna, sfreccia lungo i viali di Port-Royal a cavallo di un veicolo mai visto prima, costituito da un'asse di legno che collega due ruote poste alle sue estremità. La propulsione al mezzo è data dallo scalciamento dei piedi sul terreno, con equilibrio alquanto precario, dato che la macchina del De Sivrac ha, al posto di quello che successivamente verrà chiamato manubrio, una criniera leonina alla quale il conducente deve aggrapparsi. Questa, a sua volta, è collocata sopra la ruota anteriore, fissa, per cui non è possibile curvare e ogni volta che si vuole cambiare direzione si deve scendere ed indirizzare il veicolo verso la meta desiderata. Il marchingegno viene battezzato celerifero, sostantivo derivante dall'unione di due parole latine "celere" e "fero", ossia "trasporto veloce" e poco tempo dopo, con lo stesso significato, velocifero. Notevole sarà il successo tra il pubblico, nobili, borghesi e tutti coloro che possono affrontare una spesa per quel tempo così elevata, tuttavia nessuno, per un numero abbastanza rilevante di anni, tra gli aristocratici che utilizzano il celerifero, penserà di arricchirlo con qualche miglioria che possa renderlo più maneggevole e sicuro. Il velocifero sarà visto più come moda, come giocattolo ad esclusivo uso e consumo di una certa èlite.
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