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Dal mercato del lavoro ai mercati dei lavori



Per Marx e Weber il mercato del lavoro è il luogo in cui si formano le classi sociali, il meccanismo centrale della distribuzione sociale poichè, oltre a redditi e funzioni lavorative, distribuisce anche posizioni sociali (classi e ceti). Questo approccio, che vede spiegare la società partendo proprio dal mercato del lavoro, è un approccio squisitamente economicista.
Secondo l'ottica socioantropologica di Polanyi, invece, il mercato del lavoro diventa un prodotto della società.
Il percorso della modernizzazione si sarebbe dovuto svolgere lungo la duplice linea della differenziazione e specializzazione dei vari sistemi (economico, sociale e politico) e del prevalere nel sistema economico di orientamenti razionali, strumentali, elettivi contro quelli affettivi, particolaristici e prescrittivi propri della tradizionale vita comunitaria. Quella contemporanea invece è una società eterogenea, discontinua, pluralista, al cui interno convivono strettamente intrecciati comportamenti, strutture sociali, relazioni, valori e modi di produzione che i classici canoni della teleologia sociologica, da cui rifugge solo Weber, avrebbero voluto appartenenti a ben diverse e successive formazioni economico-sociali.

Tratto da LA SPENDIBILITÀ DEL SAPERE SOCIOLOGICO di Angela Tiano
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