Architettura Greca
È il fondamento dell’architettura occidentale.
1° concetto -> particolare attenzione da dare alla madre terra = gea. Non esiste nessuna architettura che non viene appoggiata sulla terra.
Per i greci la terra era veramente una divinità. Era la potenza da cui ricavare il primo nutrimento -> è fertile, ricca, acqua con la terra consente la prosperità. Si capisce grande rispetto dei greci per la terra perché viene considerata una divinità primordiale.
La terra non si tocca, se si tocca è per coltivare e mantenere la sua preziosità.
Quando in età greca si inizia a costruire non si è convinti che si può fare quello che si vuole dove si vuole, si costruisce sapendo di essere ospiti della terra.
Altri elemento che sviluppa questo rapporto -> occupare un blocco di terra e liberarla alle sue stesse energie.
Qui c’è la metafora LEGATA ALL’ODISSEA: Ulisse torna a Itaca, non lo riconosce nessuno e trova la casa invasa da pretendenti.
La moglie per provocarlo ordina di spostare il letto, ma non era possibile perché un grande ulivo tagliato.
Ulisse usa l’ulivo per il talamo nuziale, agendo sull’ulivo vivo e vegeto.
Questo vuol dire che: Quando agisce sull’ulivo che è all’esterno espande il palazzo all’esterno
Liberare la terra provoca una nuova trasformazione dell’ulivo per un nuovo uso -> la prosecuzione della stirpe, è lì che viene concepito Telemaco. Sacrificio dell’albero per una giusta causa.
2° concetto -> qualunque oggetto di architettura deve poggiare sulla terra, non ci sono secondi o terzi piani. L’edificio deve essere a contatto con la terra, se ha un’altezza vertiginosa o minima non importa, l’importante è che ci sia questo contatto.
La caratteristica del luogo ce la da già la natura. I teatri greci si trovano infatti sempre fuori città.
RISPETTO NATURA – RISPETTO TERRA – OSPITI DELLA TERRA = CONCETTI ARCHITETTURA GRECA
PARTENONE = trasformare un’opera (esisteva in legno). Partenone di Pericle. L’anno di Pericle fu un anno molto importante per la politica. Ebbe consenso di diverse polis per attaccare i persiani. La lega Peroattica conquista un ingente bottino che deve essere conservato in un luogo sicuro.
Questo luogo poteva essere il Partenone poiché veniva conservato nella favissa -> si trovava al centro della struttura dove erano conservate le divinità.
Il Partenone era dedicato ad Athena, dea protettrice della città, vergine.
Dentro il tempio a lei era dedicata una scultura gigantesca decorata di oro e avorio, ha una verticalità enorme.
La verticalità è il suo punto di riferimento di tutto l’edificio.
Elemento architettonico:
Periteo -> tutto circuito di colonne fuori
Naos e pronaos -> spazio riservato al culto della dea, c’è la dea e possono entrare solo sacerdoti e sacerdotesse.
Ateniesi possono solo guardarlo e camminare nel colonnato (tra colonne e naos). Guardavano il tempio da lontano, partecipavano ai riti attraverso gli altari che erano fuori, adoravano la dea dall’esterno.
Ritorna la percezione -> il devoto deve percepire la sua pochezza rispetto alle dimensioni dell’edificio.
STRUTTURA -> 8 colonne sul prospetto principale e su quello opposto.
Le colonne sono inclinate verso l’interno (se così non fosse, guardando si vedrebbero verso l’esterno perché troppo grandi)
CONCETTO IMPORTANTE -> dentro il naos c’è la statua di Atena. La cella è composta da 3 navate (1 centrale e 2 minori). Per esaltare la verticalità della statua si ricorre ad un artificio: se le navate fossero composte da colonne alte quanto la statua non andava bene. Viene inventata la sovrapposizione di colonne, 1 alta e 1 bassa. Quindi vi erano 3 navate divise da colonne in sovrapposizione.
[il legno è una materia prima importante soprattutto nel paesi. Era il principe dei materiali perché permetteva di costruire più piani, serviva a costruire le falde del tetto, garantiva chiusura infissi esterni, si chiudevano ambienti interni, si costruivano le scale, apparati che arredavano le chiese erano di legno]
Quando immaginiamo il Partenone, immaginiamo solo ruderi di pietra, non consideriamo il legno che invece era importante poiché il solaio era di legno.
Per contenere la forza che proveniva dall’alto si tagliavano tratti di travi che erano vincolati tra loro. Su questa pesavano le travi che formavano il timpano. Sulle estremità, se si lasciava vedere il legno, s’imbruttiva il triglifo che serviva per distaccare una metopa dall’altra. La metopa serviva a nascondere il legno e rappresentava scene di guerra o altro.
Triglifo e metopa erano formati da tasselli di pietra.
Kanon di partenza = diametro della colonna
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Dettagli appunto:
- Autore: Debora Neri
- Università: Università degli Studi di Messina
- Facoltà: Scienze Umanistiche
- Esame: Storia dell’Architettura
- Docente: Nicola Aricò
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