Pensiero politico di Burke 1729-97
È lo scrittore politico di maggior rilievo della storia inglese del 700
Il parlamento inglese deve prendere atto che le colonie, pur ritrovando nella tradizione giuridico-politica inglese i principi ispiratori dei propri ordinamento sono ormai delle società politiche autonome. Gli americani non possono più essere considerati sudditi della corona britannica. Le colonie non sono più un paese assoggettato alla madrepatria. Sono pervenute a un livello tale di organizzazione statale e sociale, sorrette da una propria tradizione sia sul piano culturale che politico che devono essere considerate comunità politiche autonome. L’Inghilterra non deve assumere un ruolo imperialistico ma deve svolgere verso le colonie una funzione di guida, orientamento e coordinamento. Burke propone la trasformazione dell’impero in un Commonwealth.
Il diritto di conquista non giustifica il dominio tirannico, pretendendo di imporre ai popoli dell’India le leggi e gli usi inglesi in nome di una pretesa superiore civiltà.
I conflitti politici devono essere considerati in una prospettiva storico-politica in grado di intendere i rapporti sussistenti tra i veri attori della situazione politica da comprenderne la interna dinamica e il suo esito finale.
La prevalenza che la corona fa valere nei confronti del parlamento porta ad una commistione di due attività che nel sistema costituzionale devono rimanere distinte: l’attività politica e quella amministrativa. La politica e l’amministrazione non possono rifluire l’una nell’altra in occasione della formulazione del programma di governo e della formulazione della maggioranza che tale programma sostiene. L’intervento della corona nella politica inglese e la tutela che esercitava sul parlamento aveva avuto come conseguenza la riduzione dei problemi politici a semplici problemi amministrativi: si era così perduto il senso dell’insieme, della visione unitaria.
La distinzione tra politica e amministrazione si fonda sul fatto che la prima deve individuare i fini della collettività e i mezzi adeguati per conseguirli mentre la seconda s riferisce alla realizzazione dei fni indicati mediante i mezzi decisi in sede politica. La politica seguita dalla corona si fondava su un empirismo che non riusciva a concepire una visione sistematica degli interessi in gioco. La politica inglese può essere paragonata ad un mosaico le cui tessere sono tutte sconnesse.
I partiti non devono più essere considerati alla stregua delle fazioni, che perseguono fini in contrasto con il bene della collettività, ma come associazioni di individui che hanno una comune concezione politica e che sulla base di questa concezione propongono una serie di provvedimenti tra loro coordinati al fine di realizzare i principi che derivano dalle loro convinzioni.
Grazie al dibattito di idee sollecitato dai partiti, si esprimono nel parlamento degli orientamenti politici ce devono trovare riscontro negli elettori che esprimono a loro volta un proprio orientamento politico.
L’opinione pubblica è insieme ai partiti una componente essenziale del sistema costituzionale britannico che fa del parlamento un vero organo rappresentativo dell’intera nazione.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Filippo Amelotti
[Visita la sua tesi: "Il Canada e la politica internazionale di peacekeeping"]
[Visita la sua tesi: "I cartoni animati satirici: il caso South Park"]
- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia delle dottrine politiche
- Docente: Lazzarino
- Titolo del libro: Storia delle dottrine politiche
- Autore del libro: M. D'Addio
- Editore: ECIG
- Anno pubblicazione: 2002
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