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Obiettivi di Socrate. Il Critone


La missione di Socrate era di rendere i propri cittadini consapevoli della gravità e della ragione della crisi in modo da sollecitare in essi un profondo rinnovamento morale che costituisse il vero titolo di legittimità delle leggi e delle istituzioni della polis. Socrate era un conservatore della polis, delle sue leggi ed istituzioni in quanto esprimevano quella convivenza umana che rendeva possibile la ricerca della verità. Le sue critiche nei confronti del demos, della folla, della moltitudine e quindi dell’ordinamento democratico ateniese miravano a restaurare tra i suoi concittadini la coscienza della sovranità delle leggi. Critica l’ordinamento democratico ateniese nel senso che la legittimità delle decisioni delle assemblea come delle sentenze dei tribunali non riposa sulla maggioranza e sul numero e sulla intrinseca razionalità delle decisioni stesse. La tesi centrale del suo insegnamento è che la virtù è conoscenza e si commette il male per ignoranza. La democrazia deve essere concepita come il governo della ragione. La crisi della democrazia non può essere risolta se l’ordine politico non viene fondato sul sapere competente.
Nel Critone gli argomenti sono la sacralità delle leggi e il timore che l’individuo deve portare alle leggi. Nel Critone deve dimostrare all’amico che il suggerimento di sottrarsi con la fuga alla condanna a morte significa rinnegare nel momento più importante della sua vita il suo insegnamento. L’individuo deve tutto alle leggi; le leggi lo proteggono sin dalla sua nascita, garantiscono la sua vita, il suo onore, il suo patrimonio, la sua libertà. L’individui per il fatto stesso di vivere nella polis accetta le leggi.
Le leggi non sono impassibili e perfette. Sono ispirate al principio del continuo perfezionamento.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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