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La Civitas secondo S. Tommaso


L’uomo è l’autore della comunità politica e non solo per conseguire le cose essenziali che gli sono necessarie per sopravvivere ma anche per conseguire quei beni morali che solo la società gli può offrire e che gli sono necessari per raggiungere la perfetta sufficienza della vita, non solo per vivere ma per vivere bene.
Tommaso definisce l’uomo un animale sociale anziché un animale politico: la prima è la formula usata da Seneca per sottolineare che il problema della felicità e quindi del sommo bene riguarda solo l’individuo e non ha alcun riferimento allo stato; mentre la seconda adoperata da Aristotele significa che la perfezione dell’uomo, la sua felicità, consiste di partecipare come libero alla vita della polis. Se l’uomo è un animale sociale, la civitas non ha un valore solo un valore strumentale ma è fatta dall’uomo per realizzare la sua natura. La civitas ha un fondamento nella natura dell’uomo.
Non esiste una connessione organica tra l’individuo e la società ma una connessione d’ordine fondata sulla natura sociale dell’uomo e resa operante dalla sua ragione e dalla sua volontà. Il movimento dell’individuo non è determinato dalla società ma al contrario il movimento della società è prodotto da quello degli individui che la compongono. La libertà è la caratteristica essenziale dell’uomo in quanto capacità di autodeterminazione razionale che è il vero principio delle sue azioni e comportamenti.
La civitas ha un suo specifico fine : il bene comune, a sua volta distinto dai beni particolari dei singoli.
Tommaso usa come equivalente di civitas e respublica il termine communitas per porre l’accento sul fine della società, il bene comune che è definito l’ordine nella pace.
L’unità d’ordine e la pace possono essere conseguiti se esistono nella comunità una o più persone che dirigono i comportamenti dei singoli verso il bene comune, altrimenti la società si disarticola in gruppi e fazioni contrapposte, dato che i singoli hanno sempre di mira il loro bene particolare.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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