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Il processo di trasformazione della polis per Platone


Anche la polis per Platone non si sottrae al processo di trasformazione e corruzione: è opera dell’uomo e partecipa al ciclo cui sono soggette tutte le cose naturali: nascita sviluppo e morte. Il processo di decadenza inizierà quando i custodi sbaglieranno i calcoli che presiedono alle generazioni umane delle classi: individui appartenenti alla prima classe si troveranno nella seconda o nella terza o viceversa. Verrà intaccata l’armonia fondamentale e comincerà a trasformarsi la classe dei custodi o la classe di governo. La polis passerà attraverso le forme di governo che corrispondono alle fasi degenerative: dall’aristocrazia che è la forma di governo propria della città ideale dei reggitori filosofi, alla timocrazia il governo dei forti, degli animosi, dei guerrieri che allontanano i saggi dal potere; all’oligarchia, il governo che si fonda sulla sola ricchezza con l’esclusione dei poveri; alla democrazia, il governo che si basa sulla maggioranza dei non abbienti con l’esclusione dei ricchi; infine alla tirannide, la pessima tra le forme corrotte di governo.
Questo processo rappresenta la crisi razionale e l’emergere dell’irrazionale.

La forma di governo si corrompe e si trasforma quando viene assolutizzato il principio che ne costituisce il fondamento cioè quando diventa unico oggetto dei desideri degli uomini lo scopo che essa si prefigge: la libertà. La libertà diventa principio che legittima ogni forma di arbitrio e che a poco a poco determina una forma di latente anarchia. La crisi della democrazia coinvolge l’intera società in quanto provocata dal dominio che il concupiscibile esercita sulle altre due facoltà, in particolare sulla razionalità.
La repubblica si conclude con un richiamo al problema religioso: ala sopravvivenza dell’anima; al giudizio cui tutti gli uomini saranno sottoposti dopo la morte; alla metempsicosi, alla continua reincarnazione delle anime fin chè non riescono a purificarsi; alla scelta che ogni anima fa della sua futura vita. La libertà dell’individuo è affermata sul piano religioso: la vita che viviamo è il risultato di una libera scelta della nostra anima.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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