Inizio della storia greca, la guerra di Troia
Con la fusione degli Achei con i locali inizia dunque la storia greca propriamente detta. La guerra di Troia, che essi combatterono (secondo l’opinione generalmente condivisa oggi) fu infatti considerata dai greci antichi come l’atto attraverso cui la nazione greca assunse consapevolezza della sua unitarietà. Non è quindi esagerato attribuire un ruolo tanto importante a quella guerra. Ma cosa si sa esattamente su Troia?
Anche in questo caso la risposta è ‘assai poco’. Fino al 1870, quando il grande archeologo tedesco Enrico Schliemann non riportò alla luce i nove strati sovrapposti di rovine della città, tutti gli archeologi erano concordi nell’affermare che Troia esisteva solo nella fantasia di Omero. Alcuni anni dopo inoltre, lo stesso Schliemann riportò alla luce anche la tomba di Agamennone e le mura di Tirinto nel Peloponneso dimostrando che la guerra cantata da Omero era davvero esistita. Da allora non ci sono più state scoperte altrettanto rivoluzionarie sulla storia più antica della Grecia. Troia era senza dubbio una città ricca poiché controllava l’accesso ai Dardanelli. Era forse stata fondata da genti cretesi ma non vi sono prove conclusive a riguardo; la data convenzionale della guerra che la distrusse è il 1260 a.C. Tale data rappresenta anche l’apice della civiltà micenea (o Achea): la guerra costò ai greci un prezzo troppo altro sia in termini di risorse che di vite umane. Dopo la guerra si assiste infatti alla fine di ogni espansionismo greco.
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