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Tre tipi di governance


Ci sono 3 diversi tipi di governance:
1. la polity: l’identità dello stato e le caratteristiche generali del suo regime politico –democrazia, dittatura, federalismo, centralismo)
2. politics: processo politico e decisionale, inclusi i rapporti di forma tra el varie forze politiche e sociali
3. policy: il contenuto delle decisioni politiche, per esempio le poltiche fiscali, dell’istruzione, della difesa)

la globalizzazione può influenzare ognuna di queste dimensioni della governante statale.
La discussione intorno all’impatto della globalizzazione sulla polity riguarda le dimensioni territoriali degli stati. Alcuni autori ritengono che la competizione economica globale crei incentivi per gli stati di formare blocchi regionali per sfruttare economie di scala e che questi blocchi possano raggiungere un grado di integrazione politica tale da metter in discussione la sovranità degli stati membri. Da una serie di polities può così emergere una polity multilivello che possiede alcune delle caratteristiche di uno stato.
Secondo altri autori, la crescita dell’interdipendenza globale in vari settori dell’attività umana produrrebbe una spinta verso una forma organizzativa sovranazionale che meriterebbe il nome di stato mondiale.
È stato sostenuto che la globalizzazione economica farebbe venir meno la necessità di creare un mercato nazionale sufficientemente grande da permettere lo sviluppo economico industriale. Il declino del protezionismo economico renderebbe superflua l’esistenza di mercati nazionali e favorirebbe tendenze secessioniste ispirate a preferenze etniche e linguistiche. Quindi l’integrazione economica mondiale promuoverebbe la frammentazione piuttosto che l’integrazione politica.
Si dice anche che la globalizzazione economica promuoverebbe una serie di fattori che favoriscono la democratizzazione di stati non democratici: la prosperità economica, l’apertura intellettuale e la modernizzazione culturale, la riduzione delle tensioni internazionali.
Riguardo alla dimensione della politics, la globalizzazione può influire su di essa principalmente alterando le risorse che i vari gruppi sociali possono usare nel processo politico. Secondo alcuni la globalizzazione economica accresce la diseguaglianza dei diritti dei paesi industrializzati. È plausibile sostenere che la globalizzazione ridistribuisce il potere politico all’interno degli stati.
Più importanti sono le differenze nella mobilità dei fattori di produzione. Il capitale attraversa le frontiere con maggior facilità del lavoro. La maggiore capacità dei capitalisti di scegliere dove investire il proprio capitale li rafforza rispetto ai lavoratori, le cui minacce di lasciare il paese qualora le proprie richieste non fossero soddisfatte non avrebbero la stessa credibilità di quelle dei capitalisti. Quindi il declino delle barriere economiche internazionale rafforzerebbe il potere negoziale dei possessori di capitale nell’ambito della contrattazione sul costo del lavoro. Una conseguenza sarebbe il declino del potere dei sindacati.
Si ritiene che la globalizzazione abbia condizionato e limitato le policies che i governi possono attuare. L’accresciuta mobilità transnazionale del capitale scatenerebbe una competizione tra stati per attrarre capitale che sfocerebbe a una corsa al ribasso nel campo delle politiche fiscali, salariali, sociali e ambientali. Da un lato i governi dovrebbero temere che l’imposizione di costi alle imprese operanti sul proprio territorio produca un aumento del prezzo dei loro prodotti danneggiandone la competitività sui mercati. Dall’altro, dovrebbero anche temere che le imprese spostino le loro attività verso paesi con minori costi di produzione. In questa logica, un governo che cercasse di attuare politiche sfavorevoli alla redditività del capitale produrrebbe una riduzione degli investimenti sul proprio territorio con effetti negativi sulla crescita economica e l’occupazione.

Gran parte degli studi esaminano che i paesi democratici industrializzati e le conclusioni di questi studi non sono applicabili ai paesi in via di sviluppo.
Per quanto riguarda gli effetti della globalizzazione economica sulle disuguaglianze di reddito esiste un gran numero di studi empirici sulla questione ma non una sola conclusione.
Alcuni mostrano che la globalizzazione ha aumentato la diseguaglianza nei paesi industrializzati mentre secondo altri l’ha ridotta. Lo stesso vale per i paesi in via di sviluppo: per alcuni, la loro integrazione nei mercati mondiali ne avrebbe aumentato le ineguaglianze, per altri le avrebbe ridotte.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Filippo Amelotti
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