L’OCCIDENTE E GLI ALTRI: RAPPORTI DI CIVILITÀ
Il problema fondamentale nei rapporti tra l’Occidente e le altre civiltà si può riassumere nella discrepanza esistente tra i tentativi dell’Occidente (soprat America) di promuovere una cultura occidentale universale e la sua sempre minore capacità di realizzare questo obbiettivo soprattutto dopo il crollo del comunismo perché viene avvertito come imperialismo. L’Occidente tenta di preservare la propria posizione di preminenza e difendere i propri interessi identificandoli come interessi della comunità internazionale. Con Islam e Cina avrà rapporti molto conflittuali, con Russia, Giappone e India intermittenti e con l’America latina migliori. Tentativi dell’Occidente sono: preservare la propria superiorità militare, promuovere valori ed istituzioni occidentali e proteggere l’integrità occidentale limitando il diritto d’asilo agli immigrati.
Lo sviluppo economico porta gli stati a voler aumentare il proprio potere militare, il quale necessita però di enormi risorse; la scorciatoia consiste nell’acquisizione di armi nucleari e biologiche che consentono di stabilire il proprio dominio e di scoraggiare interventi statunitensi (l’unica vera potenza globale), insomma è l’arma dei deboli per compensare la propria inferiorità militare convenzionale. Gli Stati Uniti hanno cercato di fermare la proliferazione di armi nucleari della Cina e del Medio Oriente, ma a causa del fallimento hanno dovuto mutare la loro strategia in favore di una contro-proliferazione.
Diritti umani e democrazia: il sistema democratico è stato sostituito a quello autoritario grazie allo sviluppo economico, alle politiche e alle iniziative degli Stati Uniti e ed è avvenuto soprattutto nei paesi con una forte influenza cristiana ed occidentale, al contrario appaiono fosche le prospettive di democratizzazione nei paesi mussulmani e nell’Asia. Questi ultimi sono riusciti a resistere alle pressioni occidentali sul riconoscimento dei diritti umani perché forti di una crescente forza economica hanno interpretato le pressioni occidentali come una violazione della propria sovranità, ma soprattutto perché molti imprenditori europei hanno fatto pressioni sui governi affinché i rapporti economici con quei paesi non si guastassero. Molti processi democratici in paesi non occidentali hanno prodotto governi ostili al’Occidente.
Se l’immigrazione per gli europei ha una matrice araba, per gli americani un’origine latinoamericana e asiatica, ma soprattutto messicana. La sostanziale differenza è che l’America è un paese di migranti (soprattutto cristiani e di lingua spagnola o inglese) multietnico, mentre l’Europa non è intende assimilare molti immigrati, soprattutto mussulmani, che quindi temono moltissimo a causa di profonde differenze religiose, culturali e sociali, l’unica soluzione per evitare una divisione tra cristiani e mussulmani è limitare il flusso migratorio. Da ciò è palese che l’Occidente per limitare i danni (e esser in grado di raggiungere gli obbiettivi) dovrebbe utilizzare con sagacia le proprie risorse nei rapporti con le altre civiltà, coordinare le proprie linee di indirizzo politico e sfruttare a proprio vantaggio le differenze tra le nazioni non occidentali.
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Dettagli appunto:
- Autore: Alice Lavinia Oppizzi
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Relazioni Internazionali
- Docente: Prof. Colombo
- Titolo del libro: Lo scontro delle civiltà
- Autore del libro: Samuel P. Huntington
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