CIVILTÀ NELLA STORIA ED OGGI
La civiltà =fonte di identificazione
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Materia di studio di molte discipline da molti studiosi
Generali concordanze di vedute:
1) Distinzione tra “la civiltà” e “le civiltà”
La civiltà: concetto dei pensatori francesi del XXI i quali concepiscono la civiltà come l’ideale e il metro di giudizio dei gruppi privilegiati, l’élite dell’umanità, di stabilire cosa fosse civile.
Le civiltà: non indicano se una cosa è civile o no, in quanto esistono diversi modi d’intendere la civilizzazione delle persone.
2) Distinzione tra civiltà e cultura
Per i pastori tedeschi del XIX sec c’è una netta distinzione tra civiltà associata a valori materiali e cultura riferito invece ai valori e alla morale di una società.
A parte l’eccezione tedesca, gli altri pensatori asseriscono che civiltà e cultura fanno riferimento allo stile di vita generale di un popolo. Entrambe si richiamano a valori e modi di pensare ai quali le generazioni successive hanno attribuito un’importanza basilare. Nella definizione di civiltà il tema comune è la CULTURA.
Di tutti gli elementi importanti che definiscono la cultura (sangue, lingua, religione) il più importante è la religione. La distinzione dei popoli non dipende da caratteristiche fisiche, ma valori, istituzioni, e strutture sociali.
3) La civiltà come entità finite
Una civiltà rappresenta il più vasto raggruppamento culturale di uomini e il più ampio livello di identità culturale che l’uomo possa raggiungere dopo quello che distingue gli esseri umani dalle altre specie. Essa viene definita dalla religione, lingua, storia, istituzioni sia dal processo di identificazione dei popoli. Non hanno confini, inizio o fine, infatti, le civiltà rappresenta il “noi” che ci differenzia dal “loro”.
4) Civiltà che mutano
La peculiarità è la continuità storica, al contrario gli imperi, i sistemi politici sono transitori. Si evolvono: si uniscono o si dividono, fiorire o scomparire. I 7 stadi della civiltà (Quigley)confluenza, gestazione, espansione, conflittualità, impero universale, decadenza, invasione. Ci sono varie teorie, ma tutti concordano sul percorso: evoluzione attraverso conflitti e disordini, nascita di uno stato universale, decadimento e disintegrazione.
5) Civiltà non governa
Per gestire hanno bisogno di governi. La composizione politica delle civiltà varia da caso a caso e si modifica nel tempo.
Nonostante le varie discordanze sul numero delle civiltà esistenti, è opinione di tutti, che le maggiori civiltà contemporanee sono:
Sinica = cultura comune alla Cina, all’Asia Sudoccidentale, culture affini di Vietnam
Giapponese= emersa tra il 100 e il 400 d.C.
Indù= cultura indiana che trascende i confini dell’India
Islamica= origine nel VII sec d.C. racchiude delle sottociviltà
Occidentale =risale al 700-800 d.C. viene suddiviso in europeo, nordamericana, sudamerc.
Latinoamericana = nonostante sia un’emanazione della cultura europea, ha seguito un modello di sviluppo diverso
Africana= nonostante le influenze europee, gli africani stanno sviluppando una sempre più forte identità
Tranne il buddismo, tutte le altre 4 religioni (cristianesimo, islamismo, induismo, confucianesimo) sono alla base dell’evoluzione di grandi civiltà.
I rapporti tra le civiltà
Incontri: le civiltà prima del 1500 d.C
Le diverse civiltà non hanno avuto contatti per secoli a causa anche di distanze geografiche. Con l’avvento della stampa, della polvere da sparo, e soprattutto del buddismo, le civiltà sono entrate in contatto più facilmente. I contatti più significativi furono attraverso i conflitti. La maggior parte dei rapporti si stabiliscono all’interno delle civiltà.
L’impatto: l’ascesa dell’Occidente
Il cristianesimo si sviluppò nello stesso periodo in cui l’impero cinese e il mondo islamico superarono di gran lunga l’Europa per ricchezza, estensione militare…Tra il XI e il XII l’Europa iniziò il suo incessante sviluppo (conquista Mediterraneo, colonizzazione America e Africa). Per 400 anni i rapporti tra le civiltà erano subordinate alla civiltà occidentale tranne la civiltà russa, giapponese ed etiope.
Le cause di un tale sviluppo furono: la struttura sociale, i rapporti di classe, la nascita di città e commercio, lo sviluppo di burocrazie e la coscienza nazionale, ma soprattutto lo sviluppo tecnologico.
La superiorità militare, organizzativa e la disciplina furono alla base delle loro conquiste.
Nel 1910 il mondo era un’entità politica ed economica coesa gestito da un sistema internazionale, modellato dall’Occidente. I paesi occidentali, oltre a dominare gli altri, interagivano su un piano di maggiore eguaglianza perché condividevano la stessa civiltà.
Per 150 anni i rapporti intraoccidentali furono dominati dal grande scisma religioso e dalle guerre religiose e dinastiche. L’ascesa del potere del marxismo (Russia-Cina-Vietnam) ha rappresentato una fase di transizione del sistema europeo internazionale a un sistema post-europeo a più civiltà.
Interazioni: un sistema a più civiltà
Seppur in modo lento il potere/dominio occidentale è diminuito. L’Occidente ha continuato ad avere una forte influenza sulle altre società, stabilendo, però, rapporti caratterizzati con civiltà in continuo sviluppo.
Il sistema internazionale si è espanso oltre ai confini, inglobando una pluralità di civiltà. La civiltà occidentale è espressione della democrazia e ha avuto il merito di generare grandi ideologie politiche (nazionalismo, socialismo, liberalismo). Da notare che lo scontro di ideologie dello scorso secolo, lascerà il posto ad uno scontro di culture e religioni tra civiltà diverse. Un sistema internazionale è tale se più stati creano contatti e sono in grado di indurre ciascuno a comportarsi come una sola entità. Ogni civiltà si considera il centro del mondo, bisognerebbe abbandonare l’approccio lineare a favore della pluralità di civiltà/di culture.
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Dettagli appunto:
- Autore: Alice Lavinia Oppizzi
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Relazioni Internazionali
- Docente: Prof. Colombo
- Titolo del libro: Lo scontro delle civiltà
- Autore del libro: Samuel P. Huntington
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