Sistemi monopolari e multipolari
Dal momento che il comportamento di altri stati e gli effetti di questo comportamento sugli interessi e sulla posizione competitiva degli attori sono incerti e imprevedibili uno stato deve riservarsi una gamma il più ampia possibile di scelte e opzioni allo scopo di massimizzare la propria posizione di potere poiché è il potere che pone i limiti alla scelta strategica dello stato. (se ha una sola opzione strategica e fallisce scomparirà).
La condizione oligopolistica delle relazioni internazionali stimola uno stato ad aumentare il proprio potere o almeno fa sì che uno stato prudente cerchi di ostacolare gli aumenti relativi del potere degli stati concorrenti. Se uno stato non è in grado di trarre vantaggio dalle opportunità che gli si offrono di crescere e di espandersi corre il rischio che sia un concorrente a cogliere queste opportunità aumentando così il proprio potere relativo. Tra gli stati il pericolo del monopolio è onnipresente.
L’opinione tradizionale che i sistemi multipolari siano più stabili cita a sua conferma la lunga storia del sistema europeo basato sull’equilibrio di potenza. Si ritiene che il sistema multipolare faccia diminuire le probabilità che le nazioni si trovino invischiate in un gioco a somma zero risolvibile solo con un conflitto.
Questa posizione tradizionale è stata messa in discussione da Waltz. Basandosi sulla teoria oligopolistica ha cercato di dimostrare che il duopolio o le strutture bipolari sono più stabili. Cita la durata del confronto tra le due superpotenze URSS e USA. Afferma che sono l’incertezza e gli errori di calcolo a provocare la guerra e che il valore del sistema bipolare risiede nell’autodipendenza delle parti, la chiarezza dei pericoli, la certezza di chi deve affrontarli: queste sono le caratteristiche della politica delle grandi potenze in un mondo bipolare. Ognuno dei due antagonisti deve preoccuparsi solo dell’altro. Essi hanno lo stesso interesse a conservare lo status quo e sanno che insieme possono tenere sotto controllo quegli eventi che potrebbero minacciare la stabilità internazionale. Sostiene che il pericolo insito in un sistema multipolare è l’errore di calcolo. Il corso degli eventi che sfociò nella guerra mondiale del 1914 quando esistevano 5 grandi potenze era costituito essenzialmente da una serie di errori di calcolo che comportò la perdita di controllo da parte delle grandi potenze sulle azioni delle potenze minori dalle quali le grandi potenze erano diventate eccessivamente dipendenti. Riconosce che il pericolo di un sistema bipolare è costituito anche dalla reazione eccessiva di una delle grandi potenze di fronte ad un evento. Per Waltz non c’è struttura che garantisca la stabilità. L’eccesso di reazione è meno dannoso perché costa soltanto e il combattimento di guerre limitate (come la guerra del Vietnam). Dice che i sistemi bipolari sono più stabili e meno soggetti a trasformazioni improvvise rispetto ai sistemi multipolari.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Filippo Amelotti
[Visita la sua tesi: "Il Canada e la politica internazionale di peacekeeping"]
[Visita la sua tesi: "I cartoni animati satirici: il caso South Park"]
- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Relazioni Internazionali
- Docente: G. Cama
- Titolo del libro: Guerra e mutamento nella politica internazionale
- Autore del libro: R. Gilpin
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 1989
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