Skip to content

La nuova storia economica


La tesi principale è la seguente: la nascita, la crescita, il mutamento e forse la morte delle istituzioni può essere compresa per mezzo di semplici strumenti di analisi economica. Il punto di partenza è che i cambiamenti sociali e politici rappresentano delle risposte al desiderio di massimizzare o favorire i propri interessi. Nel momento in cui sono alla ricerca di beni materiali o di atro tipo allo scopo di aumentare il proprio benessere, gli individui tentano anche di trasformare le istituzioni e gli ordinamenti sociali per gli stessi motivi egoistici. Questa teoria cerca di spiegare gli sviluppi storici e istituzionali prima di tutto in termini di fattori endogeni (interni) al funzionamento del sistema economico. La metodologia di questi studiosi comporta l’applicazione della microeconomia allo studio dei cambiamenti storici e istituzionali. Essi si basano sulla cosiddetta legge della domanda secondo la quale i soggetti acquistano una quantità maggiore di un bene se il suo prezzo relativo diminuisce. Questi soggetti acquisteranno una quantità maggiore di tale bene se i loro redditi relativi aumentano. Per questi studiosi il bene in questione è un cambiamento sociale o istituzionale desiderato. Mentre però gli economisti neoclassici affermano che i gusti e le restrizioni rimangono costanti, essi sostengono il contrario. Il loro obiettivo è di spiegare come e perché i gusti e le restrizioni si modificano nel tempo. Mentre gli economisti neoclassici concentrano la propria attenzione sull’ottimizzazione del comportamento in presenza di un certo insieme di condizioni, i nuovi economisti sono interessati a spiegare il motivo per cui sia gli obiettivi che gli individui cercano di ottimizzare, sia le stesse limitazioni esterne si modificano nel tempo. L’approccio di questi studiosi può essere riassunto in 3 punti:
A. Sostengono che il cambiamento sociale può essere spiegato in termini di fattori economici endogeni cioè in termini di sforzi intrapresi dagli individui per soddisfare i propri obiettivi materiali.
B. Il fattore determinante del cambiamento del comportamento viene individuato nelle modificazioni dei prezzi e dei redditi relativi. Poiché le modificazioni delle strutture sociopolitiche comportano costi di transizione e di esecuzione a carico di qualche soggetto, qualsiasi sviluppo che muti la grandezza e la distribuzione dei costi e della capacità di pagare questi costi influenza la propensione ai mutamenti istituzionali
C. Gli individui e i gruppi tentano di usare il governo per modificare i diritti di proprietà in modo da favorire i propri interessi

Il valore di questo approccio ai cambiamenti sociali consiste nell’idea semplice che la legge della domanda sia applicabile alla scelta e ai cambiamenti delle strutture sociali e politiche. Un attore tenterà di modificare il sistema politico se il suo reddito aumenta o se i costi di cambiamento del sistema diminuiscono. L’attore continuerà a tentare di cambiare il sistema sino a quando i costi marginali di un cambiamento ulteriore sono pari ai benefici marginali e si può idre che il sistema è ritornato a una posizione di equilibrio ovvero che nessun attore ha motivo di voler cambiare il proprio comportamento.
Questo approccio presenta dei limiti:
A. Benché l’affermazione che i soggetti comparano costi e benefici nel tentativo di cambiare il sistema sociale sia efficace, molto spesso le azioni politiche hanno conseguenze importanti e impreviste. Raramente gli attori possono prevedere il corso degli eventi che mettono in moto
B. Molti dei fattori che determinano i cambiamenti sociali e politici sono fattori esogeni rispetto al funzionamento del sistema economico.
C. Tende ad affermare che le strutture sociali e politiche vengono modificate soprattutto allo scopo di aumentare l’efficienza economica e massimizzare il benessere sociale. Sostiene che i diritti di proprietà vengono creati o messi da parte a seconda della loro utilità sociale ed al loro contributo ad una efficiente organizzazione economica della società. Questo assunto non tiene conto del fatto che una motivazione uguale di un cambiamento politico è data dal desiderio dei gruppi, delle classi sociali e degli stati di aumentare il proprio benessere a spese di altri e della stessa efficienza economica.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.