Breve e lungo termine nel mercato mondiale
Un’economia di mercato tende a favorire e a concentrare la ricchezza nel sistema economico più progredito ed efficiente. Ciò è vero a breve termine. A lungo andare, un’economia di mercato mondiale favorisce la diffusione della crescita economica in tutto il sistema internazionale. Attraverso il commercio, gli investimenti esteri e il trasferimento di tecnologie, le attività economiche e di produzione di ricchezza tendono a diffondersi dai vecchi ai nuovi centri di crescita economica. Utilizzando i vantaggi dell’arretratezza questi nuovi centri di solito raggiungono e sorpassano il centro originario. Che questa diffusione avvenga o meno dipende dalla capacità ricettiva della società e dalla sua disponibilità ad apprendere. La capacità di apprendere da altri varia da società a società. Ma le società meno progredite godono dei vantaggi dell’arretratezza. Una delle ragioni di questo vantaggio è che tali società imitatrici che hanno standard di vita inferiori e sono meno abituate allo spreco, possono usare in modo più efficiente le tecnologie importate. Esse hanno a disposizione inoltre le tecnologie più progredite e sperimentate mentre i costi connessi con la ricerca e lo sviluppo e la presenza di interessi consolidati trattengono le economie più progredite dal sostituire le tecniche obsolete con le ultimissime tecniche disponibili sul mercato. In questo modo, con costi inferiori e avendo a disposizione risorse non sfruttate e tecnologie equivalenti, le società sottosviluppate riescono spesso a battere dal punto di vista economico o militare la concorrenza di società più ricche e sviluppate.
La diffusione di attività industriali economiche dalle economie più sviluppate a quelle meno sviluppate viene spiegata con la teoria del ciclo produttivo. Questa tendenza e il suo significato storico furono gia riconosciuti da Trotsky. Sostiene che uno sviluppo irregolare caratterizza i progressi di tutti i paesi arretrati. Dalla legge universale della irregolarità deriva un’altra legge che chiameremo la legge dello sviluppo combinato, con la quale si intende una combinazione delle diverse tappe del cammino, un accorpamento di fasi separate, una amalgama di forme arcaiche e forme più contemporanee. Respinge la concezione marxista ortodossa secondo la quale ogni società deve passare attraverso le stesse fasi di sviluppo che hanno contraddistinto le società capitalistiche europee. Anche se l’impatto del capitalismo può portare la modernizzazione di un paese arretrato, quest’ultimo si può modernizzare solo amalgamando le forme arretrate con quelle più progredite. Nell’adottare forme nuove, la società sottosviluppata potrà saltare tappe storiche, sfruttare le esperienze delle società più progredite e superarle.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Filippo Amelotti
[Visita la sua tesi: "Il Canada e la politica internazionale di peacekeeping"]
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- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Relazioni Internazionali
- Docente: G. Cama
- Titolo del libro: Guerra e mutamento nella politica internazionale
- Autore del libro: R. Gilpin
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 1989
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