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Le repubbliche del Caucaso

Georgia, Armenia e Azerbaijan sono spesso considerate insieme come le repubbliche del Caucaso; i loro territori occupano le alte montagne, le pendici, le vallate di questa regione situata tra Mar Nero e Mar Caspio.
Armenia: non occupa che un quinto della regione storica dell’Armenia, il cui territorio appartiene oggi perlopiù alla Turchia. Gli armeni sono un popolo che parla una lingua indoeuropea e che pratica il cristianesimo nella sua variante armeno-gregoriana. Fra il 1894 e il 1918 subirono feroci e periodici massacri da parte dei turchi. Gli armeni della diaspora costituiscono una popolazione tra le più raffinate culturalmente: si distinguono nei commerci, nelle libere professioni, nelle attività connesse al mercato dell’arte.
Azerbaijan: gli azeri sono una popolazione di lingua turca, ma scritta in alfabeto cirillico, e di religione musulmana sciita. La ricchezza principale dell’Azerbaijan è costituita dai suoi ricchi giacimenti petroliferi. Negli ultimi anni, l’ostilità tra azeri e armeni ha portato a scontri violenti e a massacri dell’una e dell’altra parte. La situazione è precipitata, dando luogo a una guerra vera e propria, dopo la dichiarazione di indipendenza dell’Armenia e dell’Azerbaijan
Georgia: i georgiani sono gli eredi delle più antiche popolazioni caucasiche. Furono assoggettati da turchi e persiani, prima di passare all’impero russo. Il georgiano è una lingua indoeuropea del ceppo caucasico, che si scrive in un alfabeto particolare. La religione è il cristianesimo ortodosso, con una minoranza musulmana. La Georgia si proclamò indipendente nel 1991, ma proprio l’uomo che ne aveva guidato la lotta contro il potere centrale sovietico si rivelò ben presto un nuovo tiranno: ne è nata una guerra civile. Solo alla fine del 1993 la Georgia è parsa avviata verso una pacificazione interna, dopo un intervento dell’esercito russo. In cambio, il governo georgiano ha dovuto entrare nella CSI e accettare la protezione della Federazione russa, rinunciando in parte alla propria volontà d’indipendenza.

Tratto da GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA di Elisa Bertacin
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