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Il Cristianesimo

Secondo le più accreditate fonti statistiche è  il culto maggiormente diffuso e praticato al mondo, comprendendo oltre un miliardo e mezzo di adepti, di cui 950 milioni circa di cattolici, 450 milioni di protestanti ed 180 milioni di ortodossi. Il cristianesimo è la religione prevalente in ben 116 paesi, distribuiti in tutti e cinque i continenti. I cattolici sono soprattutto concentrati nell’Europa sud occidentale, mentre i protestanti in quella settentrionale. L’est europeo, con l’eccezione della Polonia cattolica,  registra invece la massima diffusione degli ortodossi.
Il Cristianesimo nacque in Palestina duemila anni fa, in seguito alla predicazione itinerante di Gesù di Nazareth. In breve tempo egli raccolse intorno a sé un movimento composto dai più diversi strati della popolazione ebraica e da un ristretto nucleo di discepoli. Immediatamente dopo la sua morte questi ultimi diedero vita ad una attivissima predicazione che in pochi decenni si irradiò in molte parti del mondo antico. Nonostante alcune fasi di pesanti persecuzioni da parte delle autorità politiche il Cristianesimo si diffuse capillarmente in tutto il mondo romano sino ad ottenere, agli inizi del quarto secolo, la libertà di culto da parte dell’imperatore Costantino. Da quel momento in poi, nel corso di poco più di duecento anni, si può dire si attuasse una progressiva quanto completa cristianizzazione dell’impero romano. A partire dagli inizi del sedicesimo secolo, grazie all’espansione coloniale delle potenze europee, le diverse forme del Cristianesimo si radicarono in molte parti del mondo e specialmente in quei territori (come le Americhe, l’Australia o la Nuova Zelanda) che videro eccezionali ondate migratorie da parte di individui provenienti dal Vecchio Continente.
Pur essendo una religione unitaria, perché sorretta dalla comune fede in Gesù Cristo, Il Cristianesimo si presenta oggi frammentato in varie chiese che si possono schematicamente ripartire in tre grandi gruppi: quello cattolico, che trae origine dalla chiesa di Roma e rappresenta la cosiddetta forma di culto latina; quello ortodosso, entro il quale si distinguono le chiese storicamente riconducibili al patriarcato di Costantinopoli e a quello di Mosca, così come quella apostolica armena o quella copta (Etiopia); ed infine quello protestante, nato da una serie di scissioni all’interno della chiesa di Roma a partire dagli inizi del sedicesimo secolo.
Il Cristianesimo è una religione monoteista come l’Ebraismo da cui è sorto. Tutti i cristiani credono infatti che esista un solo Dio creatore dell’Universo e a cui tutto è sottomesso. Dio non solo domina il creato, ma interviene nelle vicende umane guidandole ed orientandole verso il bene supremo. Pur essendo uno solo, Dio si manifesta in tre persone eguali e distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo. Di questa dottrina  fa parte anche la credenza forse più caratteristica del Cristianesimo, quella della doppia natura, umana e divina, di Gesù, che nel corso dei secoli ha dato origine a numerose discussioni, e divergenze, riconducibili alle difficoltà nel mettere d’accordo le figure umana e divina di Cristo. La rivelazione di Dio ha un contenuto essenzialmente morale che si riassume nei Dieci Comandamenti contenuti nella Bibbia: l’adorazione di un solo Dio e l’amore per il prossimo sono spesso presentati come la sintesi cristiana di questi precetti.  Il Cristianesimo insiste però anche sul principio secondo cui bisogna invocare da Dio la forza per compiere il bene: in generale tutte le forme di culto affermano la libertà dell’uomo e la buona inclinazione della sua volontà, anche se non mancano concezioni pessimistiche sulla effettiva possibilità degli uomini di dominare gli istinti malvagi della propria natura. I principi dell’unicità di Dio, della bontà della creazione e dell’amore universale portano i cristiani all’idea dell’uguaglianza tra tutti gli uomini. Scopo della vita è infatti partecipare alla vita stessa di Dio: l’uomo non termina la sua esistenza con la morte terrena, ma è destinato, subordinatamente ad un giudizio che riassume tutte le sue azioni, ad unirsi a Dio in una condizione di felicità eterna. 

Tratto da GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA di Filippo Amelotti
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