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La politica di buon vicinato di Franklin Roosevelt, la seconda guerra mondiale e il nuovo ordine postbellico


Negli anni 20 le relazioni tra USA e America latina si intensificarono. Nel periodo precedente la regione aveva avuto un notevole sviluppo economico docuto all’afflusso di capitali statunitensi. Dopo la fine della prima guerra mondiale, Cuba, Haiti, Repubblica dominicana e Nicaragua erano occupate da truppe di Washington e la penetrazione economica dei decenni precedenti aveva trasformato le altre nazioni in protettorati statunitensi.
Negli anni 20 gli investimenti yankee e il controllo economico aumentarono ma l’intervento delle forze armate diminuì.
La crescente ostilità delle popolazioni sudamericane ai passati sbarchi militari statunitensi convinsero i rappresentanti di Washington a migliorare i rapporti con le popolazioni meridionali.
Dopo alcune mosse distensive compiute dal presidente Coolidge, fu per merito di Herbert Hoover che la politica di conciliazione compì passi avanti. Compì un lungo viaggio di successo in 11 paesi sudamericani e nel 1930 rese pubblico il Memorandum Clark, un documento del Dipartimento di stato redatto 2 anni prima che ripudiava sia il corollario Roosevelt ala Dottrina Monroe, sia la necessità di un controllo poliziesco da parte degli USA. Hoover non intervenne né quando movimenti rivoluzionari scossero l’equilibrio politico in Brasile, Cuba e Panama, né quando altri paesi sudamericani si rifiutarono di pagare i debiti contratti con gli USA.
La vera rottura con il passato fu compiuta da Franklin Delano Roosevelt dal 1933. promise di adottare una politica di buon vicinato e continuò la scelta di disimpegno militare compiuta da Coolidge e Hoover.
Nel 1934 su iniziativa di Washington fu abolito l’emendamento Platt alla costituzione cubana che, inserito nel 1901 poneva il diritto di intervento armato degli USA su Cuba così da conseguire un vero e proprio protettorato sugli affari dell’isola.
Quando nel 1938 il presidente messicano Càrdenas nazionalizzò tutti i campi petroliferi del paese il presidente non adottò nessun tipo di rappresaglia. La stessa cosa successe l’anno dopo quando una mossa analoga fu compiuta dal Venezuela.
La politica di buon vicinato voleva favorire la nascita di un blocco continentale esteso dall’Alaska alla Terra del Fuoco, isolato dalle minacce economiche e militari provenienti dall’esterno.
L’aggravarsi della crisi politica tra le potenze europee durante gli anni 30 convinse Roosevelt alla necessità di isolare l’emisfero occidentale dalle tensioni europee e consolidare così il predominio economico e politico statunitense.
L’obiettivo non fu pienamente raggiunto perché negli anni 30 la Germania e l’Italia riuscirono a farsi strada nel sistema economico latinoamericano. Poi si unì il Giappone i cui interessi nel Pacifico rischiarono di entrare in collisione con quelli di Washington. Sfruttando la politica di buon vicinato Roosevelt decise di rafforzare la politica interamericana e gettò le basi della cooperazione economica e politica dell’emisfero in tempo di guerra. Dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor gli USA convocarono una sessione speciale della conferenza dei ministri degli esteri dell’emisfero per discutere la reciproca collaborazione contro le forze dell’asse. Voleva costruire un fronte compatto di nazioni pronte a entrare in guerra al suo fianco e a rompere le relazioni diplomatiche con i nemici degli USA. Solo l’Argentina si dichiarò contraria e in pochi giorni gli altri paesi richiamarono i propri ambasciatori da Roma, Berlino e Tokio. L’aiuto ricevuto fu ricambiato da Washington con l’applicazione anche all’America Latina della Legge Affitti e Prestiti di cui usufruirono in particolare Brasile e Messico.
Le nazioni sudamericane furono invitate sia ai lavori di Bretton Woods da cui originò il sistema economico internazionale del dopoguerra (FMI) sia alla fondazione della Fao. Non vennero invece invitate alle sessioni istitutive dell’ONU.
Gli USA fecero l’accordo chiamato con il nome atto di Chapultepec con gli stati sudamericani che previde un impegno difensivo comune per la restante durata del conflitto. Erano le basi di una politica da costruire, ma il peggioramento dei rapporti tra USA e URSS non permise di consolidare i risultati raggiunti.

Tratto da AMERICA LATINA E STATI UNITI di Filippo Amelotti
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