La resistenza a livello delle arteriole
Come abbiamo visto, la resistenza al flusso ematico è principalmente determinata dal raggio dei vasi sanguigni secondo la relazione R∞1/r4. Le arteriole sono il sito principale di resistenza variabile nella circolazione e contribuiscono per più del 60% della resistenza totale. La resistenza arteriolare è variabile grazie alla notevole quantità di muscolo liscio presente nelle pareti del vaso. Quando il muscolo si contrae o si rilascia il raggio delle arteriole cambia. In generale, la resistenza arteriolare è influenzata da meccanismi di controllo sia riflessi sia locali, ma tutti sotto controllo di un autoregolazione miogena (vasocostrizione-vasodilatazione):
(1) I riflessi ortosimpatici mediati dal sistema nervoso centrale mantengono la pressione arteriosa media e regolano la distribuzione del sangue per soddisfare alcune necessità omeostatiche come, per esempio, la regolazione della temperatura. Ad esempio, il rilascio di noradrenalina e successivamente di adrenalina, sintetizzata nella midollare del surrene, legandosi ai recettori α determinano vasocostrizione lieve all'inizio, e successivamente forte per il secondo legame con l'adrenalina. Invece, il legame di adrenalina ai recettori β, che si trovano a livello del muscolo liscio vasale delle arteriole del cuore, del fegato e del muscolo scheletrico, determina vasodilatazione.
(2) Il controllo locale della resistenza arteriolare regola il flusso ad ogni tessuto in relazione alle esigenze metaboliche del tessuto stesso. Questa regolazione locale è mediata da sostanze paracrine (comprendenti anche gas come O2, CO2 e NO) rilasciate dall'endotelio vasale o dalle cellule irrorate. La concentrazione di molte sostanze paracrine si modifica in base all'attività metabolica delle cellule. Per esempio, se aumenta il metabolismo aerobico, i livelli tessutali di ossigeno diminuiscono mentre la produzione di CO2 aumenta; questo porta ad una dilatazione delle arteriole e la conseguente vasodilatazione determina un aumento del flusso ematico verso il tessuto in questione, apportando così più O2 per soddisfare le esigenze metaboliche e rimuovere la CO2 prodotta in eccesso. Questo processo in cui un aumento del flusso di sangue consegue all'aumento dell'attività metabolica è definito ipermia attiva. Se, invece, il flusso di sangue diretto a un tessuto viene completamente bloccato per un tempo che va da pochi secondi a alcuni minuti, i livelli di O2 scendono mentre sostanze come la CO2 e l'H+, si accumulano nel liquido interstiziale. Questa situazione porta le cellule a produrre ossido nitrico (NO) un vasodilatatore. L'aumento del flusso tessutale successivo a un periodo di bassa perfusione è detto ipermia reattiva.
(3) Gli ormoni, in particolare quelli coinvolti nella regolazione dell'escrezione di acqua e sali da parte del rene, influenzano la pressione sanguigna agendo direttamente sulle arteriole e alterando il controllo riflesso autonomo.
Continua a leggere:
- Successivo: La distribuzione del sangue ai tessuti e lo scambio a livello dei capillari
- Precedente: La pressione arteriosa
Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Azarnia Tehran
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Scienze Biologiche
- Esame: Fisiologia animale
- Titolo del libro: Fisiologia: un approccio integrato
- Autore del libro: Dee U. Silverthorn
- Editore: CEA
- Anno pubblicazione: 2007
Altri appunti correlati:
- Biologia dei microrganismi
- Fisiologia
- Fondamenti di chimica
- Genetica
- Struttura molecolare delle proteine
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Analisi comparativa dei geni del ciclo cellulare in A. Thaliana e S. Cerevisiae
- Ottimizzazione del processo di sintesi del metanolo tramite idrogenazione della CO2
- The role of CARMA2/CARD14 in NF-kB activation signalling
- Aspetti biologici e fisiologici dell'autismo
- Utilizzo dei prodotti dietetici nel trattamento nutrizionale delle alterazioni del metabolismo lipidico
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.