Cancerogenesi indotta da radiazioni
A tutt'oggi si ritiene, con ragionevole certezza, che alcuni tipi di cancro siano provocati, nell'uomo anche dall'esposizione alle radiazioni. Anche se il meccanismo non è completamente chiarito, tra gli studiosi del settore esistono due teorie che possono spiegare il fenomeno:
1.La teoria più accreditata attualmente è quella della mutazione indotta in una cellula somatica, dall'attivazione e dall'espressione di oncogeni attraverso traslocazioni e delezioni compatibili con la vita. L'ipotesi parte dall'osservazione che alcuni tipi di cancro indotti da radiazioni, come leucemie e sarcomi, sono caratterizzati da traslocazioni e delezioni, e che uno dei primi eventi nelle cellule potenzialmente cancerose sia la LOH per un gene oncosoppressore;
2.L'altra teoria parte dall'ipotesi che causa dell'instabilità cromosomica e quindi causa del cancro sia l'abrogazione del checkpoint G1/S del ciclo cellulare, da attribuire anche all'alterato funzionamento della proteina p53. I risultati degli esperimenti su topi transgenici (knock-out per un allele di P53) hanno confermato che la radiosensibilità è superiore a quella dei ceppi selvatici.
Comunque, i risultati più importanti ottenuti attraverso studi che mettevano in relazione le radiazioni con l'insorgere di tumori sono: 1) non esiste una dose soglia al di sotto della quale le radiazioni sono innocue; infatti per quanto bassa possa essere la dose, esiste sempre una probabilità che almeno una cellula sia danneggiata in modo tale da dare origine a cloni che possono, a lungo andare, generare un tumore (origine clonale del cancro); 2) cellule in attiva proliferazione sono più radiosensibili rispetto a cellule differenziate; 3) l'intervallo fra irradiazione e comparsa di cellule tumorali può essere di anni o decenni. Il periodo che intercorre fra l'irradiazione e lo sviluppo del cancro viene definito tempo di latenza, e dipende dall'età dell'individuo irradiato e dal tipo cellulare. I dati ottenuti studiando le popolazioni di Hiroshima e Nagasaki, esposte alle esplosioni delle bombe atomiche nel 1945, hanno messo in evidenza che la leucemia mieloide acuta è il tipo di tumore con minore periodo di latenza. Infatti l'effetto cancerogeno si è rilevato alla fine degli anni Quaranta. Al contrario, i tumori solidi (ad esempio i tumori della tiroide, del seno, dei polmoni e dello stomaco) hanno un periodo di latenza molto più lungo (da 10 a 20 dopo l'irradiazione).
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Azarnia Tehran
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Scienze Biologiche
- Esame: Mutagenesi ambientale
- Docente: Franca Pelliccia
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