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Il concilio di Trento


Nel 1541 a Ratisbona fallì l’ultimo tentativo di riconciliazionetra protestanti e cattolici nonostante la buona volontà di Contarini e Melantone. Nel 1542 venne creata a Roma, per dirigere e coordinare la repressione dell’eresia, la Congregazione del Santo Uffizio, o dell’Inquisizione.                                                                      
Per i protestanti italiani l’unica alternativa al  nicodemismo -> atteggiamento di chi si conformava esteriormente al culto ufficiale pur professando una fede diversa,era l’esilio volontario. Forti spostamenti verso Ginevra e Svizzera, o, se troppo soffocanti, verso Inghilterra ed Europa orientale.
Nel 1542 ci fu la convocazione del Concilio ecumenico a Trento, ma a causa delle guerre tra Carlo V e la Francia il concilio si potè riunire solo nel 1545 Concilio di Trento. L’imperatore voleva che si affrontassero le questioni discilplinari  ma invece ebbe la priorità la definizione dei punti dogmatici più controversi come gli effetti del peccato originale (cancellati dal battesimo) e il principio di giustificazione per sola fede , condannato come eretico.
Paolo IV Carafa (1555-1559)  estende i poteri dell’Inquisizione, sottopone a processo alcuni dei maggiori esponenti del partito riformatore (Pole e Morone) e promulgò nel 1559 il primo “Indice dei libri proibiti” in cui venne inserita l’opera di Erasmo.  Papa Pio IV Medici (1559-65) rilancia il concilio e lo conclude a termine.
Le decisioni del Concilio di Trento:
rafforzato il carattere monarchico della Chiesa cattolica, venne stabilita la superiorità del papa al Concilio e sua discrezionalità nell’applicarne le deliberazioni
riaffermazione del valore delle buone opere ai fini della salvezza
tradizione della Chiesa è fonte di verità, accanto alle scritture
natura dei sacramenti  => eucarestia: trasformazione reale; e ordine: aureola sacrale al sacerdote per sollevarlo al di sopra della massa dei fedeli.
Ribadire l’esistenza del purgatorio
La validità delle indulgenze, quindi legittimità del culto prestato ai Santi e alla Madonna.
Per quanto riguarda la formazione e i doveri del clero:
istituzione di seminari, collegi appositi per la preparazione dei sacerdoti,
divieto del cumulo di cariche,
obbligo del vescovi di risiedere nella propria diocesi e di visitarla tutta ogni due anni, tenendo scrupolosamente registri di battesimi, matrimoni, sepolture.

Tratto da STORIA MODERNA - 1492-1948 di Selma Aslaoui
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