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Funzioni e articolazioni del potere statale


Ai governi, sia che fossero di natura monarchica o sia che fossero di natura aristocratica, erano riconosciuti il diritto-dovere della difesa del territorio e quello della mantenimento dell’ordine e della pace al suo interno: il primo coincideva con gli strumenti della diplomazia e della guerra, il secondo era concepito soprattutto come amministrazione della giustizia, ovvero come composizione delle vertenze che potevano nascere tra i singoli o tra i gruppi, in modo da evitare il ricorso alla violenza privata.
La potenza del re si rendeva più manifesta a corte. Es: Versailles.
Una delle funzioni principali di questo apparato era quella di accogliere accanto alla persona del re la nobiltà più ricca e prestigiosa, separandola così dai propri territori e garantendone la fedeltà attraverso una distribuzione di favori. La corte però è anche, almeno nel XVI e nel XVII secolo, il centro di elaborazione di una raffinata cultura artistica e letteraria e delle norme che regolano i rapporti sociali, destinate a diffondersi per un meccanismo di imitazione in tutta la società.
Dovunque il re era coadiuvato da un consiglio che assumeva varie forme e vari nomi a seconda degli scopi ai quali doveva corrispondere, oppure, come nella monarchia spagnola, poteva frazionarsi in una molteplicità di consigli a specializzazione sia funzionale sia territoriale.

Tratto da STORIA MODERNA - 1492-1948 di Selma Aslaoui
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