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LA PROSPETTIVA DELLA “SOCIAL COGNITION”


Nella prospettiva della social cognition, secondo Markus [1977], il concetto di sé è costituito da un insieme di schemi di sé, uno schema di sé si costruisce nel momento in cui l’individuo utilizza una dimensione specifica per caratterizzare se stesso. La funzione è quella di consentire all’individuo un rapido recupero di informazioni della memoria e sono dunque caratterizzati da disponibilità e da accessibilità.
I teorici della social cognition si sono anche occupati delle funzioni regolatrici del Sé, cioè del modo in cui i soggetti assumono il proprio Sé come riferimento principale per controllare e dirigere le proprie azioni. Non tutta la conoscenza di sé è sempre accessibile, quello che lo è un sottoinsieme di informazioni e schemi di sé compresi nel repertorio di cui il soggetto dispone, chiamato Sé operativo. Questo corrisponde a quello, fra gli schemi di sé del soggetto, che viene reso accessibile in riferimento ai segnali contestuali su cui egli pone la sua attenzione, costituisce il fattore fondamentale nell’ambito della funzione regolatrice del Sé. Accanto ad esso si trova anche il sentimento di efficacia del Sé, che riguarda l’aspettativa che ciascuno ha di essere in grado di affrontare e superare certi compiti e la presentazione di sé e dalla gestione dell’impressione che si fa sugli altri.
Ognuno di noi, infatti, cerca di fare buona impressione sugli altri e la capacità di assumere il punto di vista dell’interlocutore per capire come egli ci vede fa parte delle competenze sociali che si sviluppano nel corso delle interazioni. Per evitare di fare una cattiva impressione sugli altri si può giungere anche a crearsi dei veri e propri handicap, si utilizza la tattica difensiva del self -handicapping. Secondo gli studi di Higgins [1987] l’individuo ha una rappresentazione di come è (Sé reale), di come gli piacerebbe essere (Sé ideale) e di come dovrebbe essere (Sé normativo). Sono però avvertite delle discrepanze tra questi diversi strati del Sé e a volte si mettono in atto azioni costruttive per ridurre tale discrepanza.

Tratto da PSICOLOGIA SOCIALE di Carla Callioni
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