IL SE’ E L’IDENTITA’
Quella parte dell’organizzazione della persona che rappresenta la sua soggettività e le sue risposte alle proprie azioni è detta Io e Sé. James [1890] introdusse la nozione di sé distinguendone due componenti: l’Io, che coincide con il soggetto consapevole, capace di conoscere e intraprendere iniziative nei confronti della realtà esterna che riflette su di sé, il Me è quanto del Sé è conosciuto dall’Io, l’aspetto oggettivo e empirico del Sé (quello che vedo di me, percepisco di me e il modo in cui mi vedo).
Le relazioni sociali hanno un ruolo importante nella definizione di Sé, in particolare nella componente del Me sociale, il quale è percepito dal soggetto stesso in riferimento all’opinione di un gruppo significativo per lui. Secondo Mead [1934] il Sé non esiste fin dalla nascita poiché per il suo emergere è necessaria la capacità di produrre e rispondere a simboli e la capacità di assumere gli atteggiamenti degli altri. Il linguaggio è lo strumento che permette ad un insieme di organismi biologici di partecipare ad un atto sociale, ma prima di acquisire capacità linguistiche vere e proprie gli individui compiono azioni reciproche fatte da gesti (conversazione di gesti).
Il Sé si costituisce nella capacità dell’individuo di divenire oggetto a se stesso e ciò avviene nel processo di assunzione dei ruoli altrui e della prospettiva altrui. La mente è il prodotto dell’interazione che consente la comunicazione attraverso simboli significativi e la capacità dell’individuo di immedesimarsi con gli altri e guardare a se stesso da quel punto di vista. L’autore parla inoltre di Altro Generalizzato intendendo la comunità o il gruppo sociale organizzato che, in quanto percepiti dal soggetto, gli permettono di costruire l’unità del proprio Sé. Gli atteggiamenti degli altri, organizzati e trasportati nel Sé, costituiscono il Me, cioè la parte del Sé che riflette la struttura sociale.
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