Uccidere per preservare l’innocenza dei genitori
Ogni persona è libera di porre fine alla rimozione e di accogliere informazioni sui bisogni del bambino, sua vita emotiva e pericoli insiti nella repressione dei suoi sentimenti: necessità di affermare la colpevolezza dei genitori nei confronti dei figli anche se agiscono sotto l’effetto di una costruzione del loro passato (anche gli omicidi: a danni di estranei innocenti che fungono da sostituto del vero obiettivo dell’aggressione: conseguenza di una costrizione interna e vendetta di gravi maltrattamenti, stati d’abbandono e disorientamento subiti nell’infanzia). Lo stato di costrizione risale all’infanzia e può sussistere per molto tempo se non avviene l’incontro con una persona che sappia ridestare i sentimenti impietriti e aiutare a sminuire il senso di costrizione.
Dalle statistiche: il 90% dei detenuti USA ha subito maltrattamenti durante l’infanzia, però la maggior parte di essi resta senza aiuto, sconta insensatamente la pena senza che nulla cambi (resta nascosta e non denunciata la colpa dei genitori). La collera verso i genitori fa paura, la si sente come colpa; per i genitori è molto d’aiuto sapere di più sui modi con cui ledono inconsapevolmente ai loro figli tanto da poter evitare di continuare a farlo in futuro: sono soprattutto i genitori che non sono stati a loro volta gravemente traumatizzati da bambini quelli che traggono vantaggio dalle corrette informazioni sulla vita emotiva dei bambini. le punizioni anche nei casi di un rapporto pieno d’affetto operano inevitabilmente in modo distruttivo.
Le istituzioni religiose predicano da millenni il rispetto per genitori: prediche non necessarie se tutti fossero allevati con amore e rispetto. È un istinto naturale rispetto all’affetto ricevuto: costrizione che ha un effetto pericoloso perché ogni critica rivolta ai genitori è peccato e fa insorgere gravi sensi di colpa.
Principio della nostra tradizione: una punizione corporale non produce danni se si vuole bene al bambino = contraddizione interna (amore e crudeltà si escludono a vicenda, non si schiaffeggia mai per amore, ma perché in situazioni simili si sono subiti schiaffi e costretti ad accettarli come segni d’amore). Capacità di ammettere i propri errori di fronte al bambino, scusarsi per aver perso il controllo: spiegare al bambino che l’amore che si prova per lui ha fatto perdere la pazienza e si è stati travolti da sentimenti estranei, il bambino si sente rispettato.
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Autore:
Antonella Bastone
[Visita la sua tesi: "L’anoressia mentale in adolescenza: analisi multidimensionale dell'autostima"]
[Visita la sua tesi: "Corpo, modelli estetici e disturbi del comportamento alimentare. Un’interpretazione socioculturale."]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Igiene mentale
- Docente: Chiara Marocco Muttini
- Titolo del libro: L'infanzia rimossa
- Autore del libro: Alice Miller
- Editore: Garzanti
- Anno pubblicazione: 1999
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