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La valutazione formativa e sommativa della scuola


10 punti qualità di un’ideale valutazione formativa (in itinere) e sommativa (finale):
1.    la scheda personale di valutazione (SPV) dovrebbe volgere particolare attenzione alle variabili assegnate (provenienza socioeconomica dell’allievo e tratti generali di personalità)
2.    variabili indipendenti: i fattori scolastici che concorrono al rendimento scolastico dell’allievo come num insegnanti, tipo materiali usati, coesistenza gruppo classe
3.    SPV dovrebbe formalizzare all’inizio dell’anno cifre di valutazione diagnostica e predittiva tramite test di profitto rivolto alla verifica delle conoscenze dell’allievo
4.    dovrebbe raccogliere giudizi su prove di valutazione in itinere per disporre di molte info sull’andamento degli apprendimenti
5.    accertare solo obiettivi cognitivi
6.    esporre un’alta corrispondenza tra prove di verifica utilizzate e accertamento conoscenze specifiche
7.    certificare le conoscenze essenziali, le padronanze metodologiche e abilità operative
8.    evitare le trappole della valutazione tradizionale (effetto alone = il controllo delle conoscenze è influenzato da fattori extracognitivi come look dell’allievo; effetto di contrasto = prestazione dello scolaro giudicata in rapporto al soggetto precedente; effetto Pigmalione = insegnante si fa condizionare dalla complessiva carriera scolastica)
9.    introdurre il parametro del profitto collettivo
10.    garantire piena accessibilità a genitori e chiunque voglia informarsi sulla produttività culturale della scuola

2 condizioni per SPV:
-    collegamento con la programmazione didattica: predisporre di strategie di valutazione degli stadi di avanzamento delle singole unità di apprendimento
-    comunicare gli esiti dei processi formativi a famiglie e organismi istituzionali, far conoscere all’esterno il bilancio della sua produttività culturale e qualità

gli apprendimenti cognitivi chiedono prove oggettive di profitto a bassi tassi di discrezionalità (vero/falso), quelli metacognitivi chiedono prove descrittive ad alti tassi di discrezionalità (relazioni).
Necessario un sistema nazionale di verifica col compito di rendere esplicito la qualità e quantità dei saperi e culture fatti propri dall’allievo.
2 attributi pedagogici che determinano una buona valutazione:
-    validità: quanto + c’è corrispondenza fra ciò che è misurato (manifestazione esterna dell’apprendimento) e ciò che si intende valutare (obiettivi di conoscenza previsti dalla programmazione didattica), eliminare tutti gli elementi estranei agli obiettivi prefissati
-    attendibilità: problema dell’oggettività della valutazione, prevale il comportamento soggettivo dell’insegnante

perciò progettare un centro nazionale di verifica alimentato da una ree decentrata di centri di documentazione distrettuali modellati in 5 sezioni:
-    funzione di archiviazione/documentazione dei processi di istruzione/formazione
-    funzione di ricerca/sperimentazione sul modello pedagogico della R/A
-    funzione di formazione/aggiornamento degli insegnanti e operatori culturali
-    funzione di valutazione della qualità dei processi di istruzione e formazione
-    funzione di informazione/divulgazione delle attività

affinché la scuola si qualifichi come centro di scambio e produzione di conoscenze occorre dotarla di un sistema di archivi centralizzati col compito di documentare sincronicamente l’intreccio di processi e prodotti formativi creati nella scuola anche col contributo di agenzie educative extrascolastiche.

Tratto da DIDATTICA GENERALE di Antonella Bastone
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