La nozione di Campo in Malinowski
E’ MALINOWSKI il creatore della nozione di campo e della pratica di ricerca ad essa legata e sostiene che al termine dell’esperienza l’etnografo deve offrire una descrizione il + possibile rigorosa e completa fornendo il punto di vista del nativo. Egli diede il via ad una pratica di ricerca fortemente innovativa, basata sulla fortunata formula dell’osservazione partecipante, intensiva, prolungata, avventurosa e promettente.
CLIFFORD dice che il campo è una nozione costruita nello spazio attraverso complesse operazioni di localizzazione.
Localizzazione ? In Argonauti Malinowski descrive un immagine che rappresenta una strategia di localizzazione: imperniare la cultura attorno ad un luogo determinato = il villaggio e attorno ad uno spazio di residenza che dipende dal campo. Oltre a dare una vera e propria rappresentazione del campo M. vede il ricercatore come bianco,europeo, maschio, che vive per + di un anno con i nativi del villaggio, preferibilmente da solo, che limita al massimo i contatti con i connazionali, alle prese con una lingua esotica.
L’antropologia all’inizio del secolo scorso fonda il suo oggetto specifico e il suo metodo nello studio dettagliato di aree delimitate per osservare i soggetti nel loro ambiente naturale.
Non è raro trovare nella letteratura etnografica affermazioni che denunciano come problematico e spiacevole per il ricercatore, il fatto che i popoli nativi vivano in condizioni non di pieno e totale isolamento, oppure il fatto che gli informatori abbiano poca conoscenza di come erano le cose dei vecchi tempi; molti etnografi infatti sono andati alla ricerca dei nativi “incontaminati”, “non acculturati”, non in grado di parlare in altre lingue che non sia la loro.
Come se i “maggiormente altri” e quelli più isolati da noi, fossero più autenticamente radicati nella loro ambientazione naturale. Il rischio però è che, coloro i quali ci appaiono i più altri degli altri, siano i più indisponibili a condividere il loro campo con noi, al punto di essere disposti ad abbandonarlo. Tale concezione era sostenuta dalla metafora del campo per denotare i siti in cui gli antropologi fanno ricerca.
Il lavoro di M. agli inizi del 900 delineò, molte tendenze, anche grazie a una veloce archiviazione delle atrocità del passato e della situazione presente, i ricercatori sempre + affermavano di non volere + tanto ricostruire il naturalismo primitivo quanto osservarlo direttamente.
L’antropologia sociale divenne lo studio delle società di piccola scala, etnografico, comparativo, basato su un intensa osservazione partecipante. Gli esponenti della scuola funzionalista, resero famoso il metodo dell’osservazione partecipante = attività esercitata dall’interno del gruppo studiato senza assumere un ottica di analisi sincronica che si pone di osservare un interazione reciproca degli elementi costitutivi di un sistema sociale.
Tra gli anni 20 e gli anni 50 del 900 si diffuse quindi un modello di indagine etnografica teso a osservare e a documentare aspetti della vita del gruppo. Nel periodo che va dall’inizio secolo al 45 la maggior parte delle indicazioni sul metodo etnografico si rivolgono ancora al ricercatore che deve operare in zone extraoccidentali.
Dopo la fase di salvataggio l’antropologia si divide in 2:da una parte il modello di malinowskiano dall’altra l’interesse a studiare la società americana e il fenomeno di acculturazione.
La nozione di campo come una specie di contenitore di culture, società, identità, tradizioni, rituali differenti, è emersa nell’etnografia del 900 in cui gli sforzi disciplinari erano tesi a mettere a punto strumenti metodologici e concettuali utili a studiare società piccole, isolate, ben delimitate, insomma, le tribù. In un mondo oramai sempre più segnato da fenomeni di mobilità (migrazioni,diaspore), di trasformazione (cambiamenti geografici, politici, sociali), di globalizzazione, quella di “campo” appare una nozione piuttosto problematica.
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Dettagli appunto:
- Autore: Selma Aslaoui
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Antropologia culturale
- Docente: Maria Cristina Citroni
- Titolo del libro: Antropologia in sette parole chiave
- Autore del libro: Vincenzo Matera
- Editore: Sellerio
- Anno pubblicazione: 2006
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