Lo sceneggiato verso la fiction contemporanea
Il nuovo mezzo pone problemi di programmazione, si tende a trasferire alla tv le esperienze radio. Fin da subito si adottano le strategie di segmentazione della programmazione radiofonica “a striscia”, la tv diviene il connettore di varie forme di intrattenimento, si adattano i giochi a premi.
I primi broadcaster erano i governi internazionali. Le tv erano gestite direttamente dallo stato che videro nel mezzo uno strumento pedagogico ed educativo. Nacque “non è mai troppo tardi” trasmissione per l’alfabetizzazione degli adulti.
Il passaggio dal radiodramma alla rappresentazione audiovisiva fu complesso. I primi modelli per la produzione tv furono quelli teatrali, si guardò al linguaggio cinematografico.
Come sempre i primi furono gli Usa che adottarono forme di intrattenimento teatrale e radiofonico al piccolo schermo. La tv entrò nelle case dal 1939 e individuò nel “teledramma” uno dei prodotti di punta.
In italia, contrariamente, si affermeranno i formati non seriali.
Con l’avvento della televisione in europa, l’affermazione della narrativa seriale in tv passa ancora una volta per l’adattamento delle opere letterarie.
La rai si specializza nella trasposizione delle principali opere. La tv italiana ha costruito i suoi primi successi sullo “sceneggiato” fino agli anni 70. Tra la fine degli anni 50/60 ci fu l’età d’oro dello sceneggiato, la rai attingerà alla letteratura dell’800 più moralista. Ebbero poi successo (piccole donne, orgoglio e pregiudizio, cime tempestose). Siamo ancora nella fase del teatro riprodotto.
A favorire il passaggio a una visione consapevole del mezzo contribuisce in Italia la nascita di rai due che diventa luogo di sperimentazione. Tale impronta determina una prima segmentazione del pubblico sempre più ampio. I primi anni 60 vedono l’ingresso del satellite che permette di collegare in diretta i luoghi più lontani e l’introduzione dell’Amplez, sistema di videoregistrazione magnetica.
Dalla rappresentazione in studio trasmessa in diretta si passa al montaggio elettronico che consente di avvicinarsi ai ritmi cinematografici. “divertire educando” resta l’obiettivo della Rai.
Con gli anni 60 il romanzo sceneggiato in Italia seguirà due vie: da una parte il teleromanzo classico da studio e dall’altra il teleromanzo filmato orientato al modello cinematografico.
Nel 1968 le strade iniziano a convergere con “odissea” prodotta da De laurentis che da avvio alla produzione di fiction cinetelevisiva rompendo il legame tra la narrazione televisiva e le formule teatrali. L’odissea fu la prima grande coproduzione internazionale della Rai. Il primo kolossal italiano grazie anche al budget. Fu anche il primo titolo pensato per la vendita all’estero, ma soprattutto ruppe i ritmi lenti dello sceneggiato delle origini per approdare inoltre ad una logica target oriented.
L’odissea è quindi uno spartiacque nella storia della fiction italiana.
Dopo gli anni 70, gli anni 80 vedono l’affermazione dell’equazione più spettatori più introiti più profitti. Viene quindi scardinata la programmazione a blocchi suddivisa in macrogeneri. La grande industria ha capito l’importante della promozione tv. I grandi gruppi commerciali vedono la tv come un settore in cui investire.
Tra gli anni 70/80 RCS e mondadori si lanciano nel mercato tv dando vita a network privati confluiti poi nella Fininvest di Berlusconi.
L’arrivo dell’emittenza privata segna il passaggio dalla paleo alla neo televisione. Da una tv sottoposta al controllo dello stato a un industria che guarda al mercato.
Tutto questo porta al boom della tv e dell’offerte quotidiana che ricopre tutta la giornata.
La tv italiana importa molti prodotti stranieri soprattutto fiction che è diventata la principale risorsa delle neonate tv private. Caratteristica dominante è la seduzione. È l’epoca delle soap opere e delle telenovelas sudamericane, del grande cinema in prima serata.
Tutto questo porta ad una svolta decisiva nel fictionscape (offerta complessiva di fiction) italiano.
La rai degli anni 80 inizia a produrre fiction di ampio respiro internazionale.
Sono molte le fiction di ispirazione letteraria a ricoprire questo spazio intermedio con i kolossal (marco polo, colombo, promessi sposi), tutti i programmi sono accompagnati da un ampia campagna promozionale e dal merchandising (es gli album di figurine).
Si affermano con il tempo nuovi modelli di produzione e di realizzazione della fiction che portano ad una vera e propria industria della fiction domestica.
Continua a leggere:
- Successivo: Formati produttivi per la fiction televisiva
- Precedente: Il Radiodramma
Dettagli appunto:
- Autore: Anna Carla Russo
- Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Esame: Semiotica
- Titolo del libro: La fiction televisiva
- Autore del libro: Giorgia Iovane
- Editore: Carocci
- Anno pubblicazione: 2009
Altri appunti correlati:
- "Buona Maestra" di Aldo Grasso
- Corporate Governance nelle aziende mediatiche
- La televisione come testo espanso
- Storia e strumenti della comunicazione
- Codici e formato della serie tv
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Il fenomeno LOST: analisi di una parabola televisiva
- L'evoluzione del format: dalla televisione generalista alla web tv
- La produzione televisiva nell'epoca dei format
- Il videoclip: musica da vedere, musica da vendere
- La televisione dagli anni '60 a oggi: cosa si nasconde dietro la maschera della tv, con una particolare attenzione all'azienda pubblica televisiva, Rai
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.