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Impresari del teatro italiano. Casazza, Cappelli e Grassi


Il teatro del 900, è stato caratterizzato oltre che dalle spinte idealiste degli intellettuali nei confronti del teatro pubblico, anche da forme di impresariato commerciale, tal volta di eccellente capacità manageriale, che non è ricongiungibile ad una scuola o ad una famiglia bensì a singole individualità.

Giulio Gatti Casazza. (1869/1940)

La sua carriera inizia presso il teatro comunale di Ferrara dove lavora dal 1893 al 1898, in questi anni assume la carica di Direttore artistico. Grande occasione arriva nel giugno 1898, quando la società dei palchettisti per riaprire e dare nuovo impulso al Teatro alla Scala, chiamò proprio Giulio Gatti Casazza. Dal 1908 viene indicato alla direzione del Metropolitan Theatre di New York. Fama e fortuna economica sorrisero all’impresario a punto tale che riuscì a finanziare nel 23 il restauro del teatro di Ferrara dal quale era partito.

Carlo Alberto Cappelli. (1907/1982)

La memoria di Cppelli è tenuta vivida dalla associazione lirica prosa danza costituita nell’82 a suo nome per ricordare il lavoro di editore e impresario teatrale, sovrintendente dapprima del Teatro Comunale di Bologna, poi dell’ Arena di Verona. (esiste un premio che porta il suo nome).
Nel 1931 presiede la filodrammatica, quindi nel 1938 crea a Bologna un teatro all’aperto di 7000 posti ( antistante alla chiesa del Baraccano). Partecipa alla organizzazione di un festival teatrale di prosa a Bologna dal 51 al 65, nel 54 contribuisce alla nascita del Festival Shakespeariano di Verona, ancora attivo; nel 55 crea la Compagnia dei Giovani. Nel 71 copre l’incarico di sovrintendente presso l’Arena di Verona.

Paolo Grassi. (1919/1981)

Inizia molto presto in teatro come regista (nel 37) dopo la guerra lavora come critico teatrale presso il giornale l’Avanti. In quegli anni matura il progetto più rilevante della sua lunga attività: la nascita del Piccolo Teatro della città di Milano. Nasce un teatro che fa riferimento all’impegno sociale, alla coscienza etica, alla maturità civile del far spettacolo: un “teatro d’arte per tutti”. Dal 1972 al 1977 lavora come sovrintendente al Teatro alla Scala di Milano. Dal ’73 al ’75 ricopre la carica dio presidente dell’ANELS(associazione nazionale enti lirico-sinfonici). È il primo sovrintendente ad allacciare rapporti culturali con paesi extraeuropei. Fonda nel 1975 anche un festival musicale, quello della Val ‘Itria a Martina Franca. Dal 1977 alla fine ricopre la carica di presidente della RAI.

Tratto da POLITICA DELLO SPETTACOLO di Laura Righi
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