Stile come attitudine. Manifesto del Free Cinema
Lo stile è anche una questione di scegliere tra seguire la norma e porsi contro,tra aderire e rompere con la dominante estetica del tempo. Per Stam “to address the question of alternative aesthetics, we must first address the question of the normative aesthetic, and here the norm in question is dramatic realism and the dominant style of Hollywood continuity”. Come dissero i registi del Free Cinema in una dele ultime righe del loro film programme del 1956, “an attitude means a style. A style means an attitude”. Il manifesto de Free Cinema è uno dei pochi che include il termine “style”. Questo manifesto però non è realmente un manifesto è più che altro l’introduzione di tre Free Cinema films in programmazione nel febbraio 1956 al National Film Theatre a Londra. I registi si sentirono obbligati a giustificare i film. Da questa particolare attitudine per le persone e le piccole cose di ogni giorno risulta un particolare stile, quello del Free Cinema (nessun film può essere troppo personale). Più che uno stile di gruppo, quello del Free Cinema, è un cinema d’autore dove ogni regista ha il suo, mai troppo personale, stile (or attitude).
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Autore:
Laura Righi
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- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Dinamiche dei processi intertestuali e intermediali
- Docente: Leonardo Quaresima
- Titolo del libro: Lo stile cinematografico
- Autore del libro: E. Biasin, G. Bursi e L. Quaresima
- Editore: Forum
- Anno pubblicazione: 2007
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