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Cinema nazionale e cultura in Italia negli anni '30


Raffaello Matarazzo: “In Italia per lavorare on il cinema è necessario prima creare una coscienza filmica”(1930). All’inizio della seconda decade fascista, era importante produrre un collettivo stile filmico nel quale la gente italiana potesse riconoscersi. “The formation of a styel, bifore being considered individual, should be a national, the conscience of different exsisting styles.”
Ciò che mi sono chiesto all’inizio della mia ricerca è se lo stile nazionale cinematografico possa essere letto come prodotto culturale dato che è possibile esaminare le peculiarità della sua costruzione sociale.
In questo modo che genere di stile filmico nazionale si è creato?
Andrew Higson: il cinema può essere capito in termini economici (economic terms), stabilendo una relazione concettuale tra l’espressione “cinema nazionale” e “industria cinematografica interna(domestica)”. Poi c’è un approccio basato sul testo al cinema nazionale (textual-based approach), analizzando non solo i temi dei film ma anche le loro caratteristiche formali e i loro elementi intertestuali e culturali. Poi c’è un approccio basato sul consumo (consumption-based approach), notando non solo la nazionalità dei film guardati in una data epoca, ma anche ai tipi di prodotti paratestuali che fissano queste pratiche di consumo. Infine c’è un approccio basato sulla critica (criticism- led approach) che consiste nel valutare se i discorsi articolati dalla critica cinematografica attraverso i testi filmici produce o meno un particolare tipo di identità nazionale.
Sto per parlare di style filmico in termini di discorso (discourse) partendo dalla categoria di cinema nazionale indicato da Higson. Voglio analizzare questi discorsi in quanto pratiche culturali e sociali. “orders of discourse can be seen as the social organization and control linguistic variation”(Norman Fairclough). Lo stile filmico in questo modo è il risultato di una sorta di ordine.
Desidero ora sapere come strutture specifiche di discorso determinano specifici processi mentali, o facilitano la formazione di specifiche rappresentazioni sociali. Porrò l’attenzione su alcuni testi della stampa italiana degli anni ’30.

Tratto da LO STILE CINEMATOGRAFICO di Laura Righi
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