Berlino metropoli del cinema. "Berlin" e "Metropolis"
La Berlino tra il 1924 e il 1929 si preoccupava di provare al mondo quanto fosse anch’essa una moderna metropoli. Con l’ammissione dei distretti periferici, la città nel 1920 crebbe ancor più. Il cinema era nella posizione unica di poter influenzare la percezione locale e non della città.
"Berlin" venne proposto come film evento-storico. Ruttmann istruiva il pubblico ad associare le migliorie tecnologiche e artistiche con lo sviluppo urbano di Berlino. Il film viaggiò e divenne di internazionale prestigio culturale. Fu un messaggio alla comunità internazionale. Il colmo è che un molte sequenze (inizio) Berlino è irriconoscibile. Le immagini non sembrano visualizzare davvero Berlino. “Where the film presents images of Berlin, it rarely presents Berlin, and where it presents Berlin it doesn’t really present Berlin”. Questa è la Berlino che Ruttmann immagina. Mostra immagini comuni a tutte le città, pone enfasi sull’azione e sulle comuni attività giornaliere. È semplicemente una città.
Siegfried Kracauer: rimarca il fenomeno del viaggio moderno, il mondo che si riduce grazie a film, automobili ed aerei, il concetto di esotico a sua volta diviene relativo. Il film Berlin non semplicemente esoticizza Berlino per la Germania e il consumo estero, ma cerca di abbracciare la monotonia del viaggio moderno. Viaggio come affermazione dell’ “uguaglianza”.
Quando "Asphalt" venne realizzato fu salutato come esempio della grande scuola dell’arte cinematografica tedesca. Fritz Lang nel 1926 stava girando "Metropolis", e proclamò che il film come arte ha trovato la sua forma in Germania e andò avanti criticando la cinematografia tedesca per non aver ancora capito che il concetto di luce e ombra non serve solo per trasportare umori ma anche fattori che contribuiscono alla trama. Per Lang non solo il cinema ma anche lo stesso stile è nazionalizzato. Asphalt ebbe una funzione didattica, educava le masse ad apprezzare film buoni ed artistici. La rappresentazione di Berlino di May è molto più specifica di quella di Ruttmann. Questo film ha anche una relazione con il documentario.
Dove Berlin. Die sinfonie der grossstadt fondamentalmente sopprime la referenzialità verso se stesso per associare la sua specificità geografica con la cultura urbana internazionale, "Asphalt" cita il film di Ruttmann come l’autorità sulla rappresentazione di Berlino a cui appellarsi per legittimare il suo spazio simulato. Così la cosmopolita Weltstadt di Ruttmann viene a simbolizzare l’immagine urbana che la finzione filmica tenta di evocare. Quando Asphalt decise di rappresentare Berlino, sceglie di aggiungersi a quella berlino, di Ruttmann, il film che ha costruito la città a proprio gradimento. In questo “gonfiare” la rappresentazione della città e l’industria cinematografica di Berlino, può essere vista una base per la mutua influenza delle politiche urbane culturali e dello stile cinematografico.
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Autore:
Laura Righi
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[Visita la sua tesi: "La complessa psicologia e l'istrionismo dell'Amleto di Laurence Olivier"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Dinamiche dei processi intertestuali e intermediali
- Docente: Leonardo Quaresima
- Titolo del libro: Lo stile cinematografico
- Autore del libro: E. Biasin, G. Bursi e L. Quaresima
- Editore: Forum
- Anno pubblicazione: 2007
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