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Tipi di culto


Wallace ha distinto anche quelli che secondo lui sono i “tipi di culto”:
I culti individuali sono quelli praticati dal singolo individuo (es. preghiera), ma sempre all’interno di un codice religioso culturalmente e socialmente condiviso di rappresentazioni.
I culti sciamanici sono tipici delle società nelle quali il contatto con le potenze invisibili è assicurato dall’opera di una particolare figura, definita sciamano.  Gli sciamani sono degli intermediari religiosi part-time che possono anche agire come guaritori. Questi culti sono principalmente caratteristici delle società di cacciatori e raccoglitori.
I culti comunitari: sono tutte le pratiche religiose che prevedono la partecipazione di gruppi di  individui organizzati sulla base dell’età, del sesso, del rango, oppure su base volontaria e che si riuniscono temporaneamente per un preciso scopo. Sono caratteristici delle società agricole e pastorali
I culti ecclesiastici:prevedono l’esistenza di gruppi di individui specializzati nel culto (es. chiese cristiane). Questi culti sono in possesso, quasi sempre, di testi scritti, che vengono tramandati in luoghi speciali quali scuole, seminari, ecc., nei quali la classe sacerdotale si riproduce.

Ci sono poi:
Le religioni olimpiche: sono religioni che appaiono con gli stati, hanno specialisti rituali a tempo pieno e la loro organizzazione può imitare quella dello stato. Si chiamano religioni olimpiche perché hanno divinità potenti e antropomorfe che possono essere organizzate in un pantheon.
Le religioni monoteistiche: hanno molti attributi in comune con quelle olimpiche ma, al posto del pantheon, si articolano intorno alla credenza in un unico essere che è eterno, onnisciente, onnipotente e onnipresente.

Tratto da ELEMENTI DI ANTROPOLOGIA CULTURALE di Anna Bosetti
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