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L'apprezzamento della diversità: il terzo genere


In diverse società vi è un apprezzamento della diversità che va ben oltre la tolleranza. Intendiamo parlare del berdache, una brutta parola. Derivata dal persiano questa parola indica in una coppia omosessuale il giovane sottoposto ai desideri e alle pratiche erotiche dell’adulto. Con questo termine spregiativo, esploratori e conquistatori europei hanno voluto designare una figura che nelle culture degli Indiani del Nord America era estremamente diffusa. Ma soprattutto, questa figura godeva, nelle società tradizionali, di un grande prestigio.
Parecchie comunità di Indiani del Nord America hanno inteso sostituirlo con l’espressione, assai più adeguata, di Two-spirit: le parole “due spiriti” erano, infatti, usate per indicare una persona nel cui corpo coabitano due spiriti, uno maschile e uno femminile. Tra gli indiani delle Pianure era previsto che non tutti gli individui di sesso maschile aderissero al modello di virilità proposto, coincidente in larga parte con il ruolo del guerriero, e si provvedeva quindi a costruire un 'terzo genere’, rispetto a quello maschile e a quello femminile.
Questo terzo genere non rappresentava una categoria residuale. I ‘due-spiriti’ venivano rispettati e valorizzati come persone in grado di mediare tra il genere maschile e quello femminile. Le società assegnavano spesso a questi personaggi funzioni specifiche e particolarmente prestigiose, come quella di veggente, di cui la gente normale poteva avvalersi. Questo tipo di personaggio godeva di un prestigio davvero straordinario.

Tratto da CONTRO NATURA (UNA LETTERA AL PAPA) di Anna Bosetti
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