La conoscenza di sé come percorso di maturazione e la schizofrenia
La conoscenza come esperienza di sé e immagine cosciente di sé va incontro nel ciclo di vita a progressive articolazioni ed elaborazioni, variando in funzione di 2 parametri: l’astrazione (si intende per concreto ciò che è legato al contesto percettivo immediato e per astratto ciò che, seppur nato da un contesto concreto, è poi elaborato sino a poter essere mantenuto indipendentemente dal contesto originante) e l’integrazione (la ricerca di una coerenza, di una configurazione unitaria fra le nostre sensazioni e le opinioni su di noi, sul mondo e sul nostro modo di sentirci).
Nel percorso di maturazione di ciascun individuo il processo direzionale va dalla concretezza (il bambino è più legato agli aspetti immediati percettivi) all’astrazione, che costituisce quella dimensione di conoscenza che ci consente di staccarci dal contesto percettivo immediato e di elaborare stati d’animo e sfumature emotive contrastanti.
Nel processo di maturazione l’individuo passa dalla non-integrazione alla integrazione, attraverso la quale mantiene nel corso del tempo l’unità e la continuità del sé.
La schizofrenia insorge soprattutto nella tarda adolescenza o nella prima giovinezza: queste sono le fasi di riorganizzazione della personalità più complesse di tutto il ciclo di vita.
In questi periodi l’emergere del pensiero astratto cambia completamente le regole del gioco e per la prima volta insorge il bisogno oggettivo di crearsi una coerenza integrativa fra senso di sé interno, modo di apparire esterno, senso del mondo e degli altri che ci circondano.
Perciò quello che appare come schizofrenia acuta è piuttosto una situazione di acuta discrepanza tra l’esperienza immediata di sé e l’immagine cosciente, come se le due cose non fossero più rapportabili l’una all’altra, come se l’immagine di sé non riuscisse a spiegare l’esperienza di sé.
Vi è una distanza apparentemente incolmabile tra l’esperienza immediata di sé ed il modo con cui il soggetto tenta di riconoscerla e di riferirla a se stesso.
Per ognuno di noi il mantenimento dell’identità personale diventa importante quanto il mantenimento della vita stessa: qualora venisse meno il nostro senso di unicità personale non saremmo in grado di funzionare in modo adeguato e perderemmo il senso stesso della realtà.
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Dettagli appunto:
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Psicologia
- Titolo del libro: Terapia ragionata della schizofrenia
- Autore del libro: Cantelmi T, De Santis A, Scione G
- Editore: Scione Ed.
- Anno pubblicazione: 1998
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