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Stimolazione intracranica


Stimolazione intracranica: viene usata principalmente su animali e in operazioni di neurochirurgia.
È una procedura invasiva e infatti su esseri umani è utilizzata solo su indicazione clinica.
Nella TMS si crea un campo magnetico transitorio sopra lo scalpo grazie a una correte elettrica prodotta da una bobina.
Il campo magnetico genera una corrente elettrica nel tessuto cerebrale sottostante, che determina una interferenza transitoria i cui effetti vengono esaminati.
Ci sono diversi tipi di stimolazione, i più usati sono: la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (consiste in una stimolazione ritmica e a seconda della frequenza può essere una stimolazione eccitatoria o inibitoria), e a singolo impulso (il singolo impulso viene dato in modo sincrono alla presentazione dello stimolo) --> Ha una buona risoluzione spaziale ma non temporale.
Vantaggi: possibilità di studiare la relazione mente-cervello in soggetti sani e quindi su ampie popolazioni di soggetti, tecnica non invasiva, buona risoluzione spaziale e temporale.
Limiti: l'area stimolata è ampia e per avere un'alta precisione è necessario avere una MRI. Inoltre si deve utilizzare una condizione Sham: è come l'effetto placebo, si mette la bobina sul soggetto ma non si lascia passare corrente, però il soggetto non deve pensare che sia diversa dalle altre bobine, perché così non si crea aspettative.

Tratto da PSICOLOGIA FISIOLOGICA di Mariasole Genovesi
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