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Sistema attentivo supervisore


Sistema attentivo supervisore (Shallice e Norman): è un sistema che subentra nel momento in cui dobbiamo scegliere tra alternative comportamentali diverse e non è sufficiente ciò che avviene a livello di selezione competitiva. Un sistema esterno contiene le info percettive che vengono elaborate, che a volte, in modo diretto (per associazione, ad esempio per condizionamento classico) inducono degli schemi di comportamento, quelle che vengono chiamate unità di controllo di schemi --> esse possono essere direttamente comportamenti motori oppure comportamenti che si estendono nel tempo. In determinate situazioni si possono avere più unità, quindi si deve decidere quale attuare --> a questo punto può intervenire la selezione competitiva, cioè tra  unità che vengono attivate insieme una delle 2 inibisce l'altra, magari perché ha un'associazione molto più forte e quindi arriva prima a emettere la risposta. In alcune condizioni ciò non può essere fatto ed è necessario mettere a punto modalità diverse --> qui interviene il SAS che permette di fare una selezione. Dunque ci sono 2 tipi di selezione dei possibili comportamenti: la selezione competitiva e il supervisory attentional system (SAS). Nel SAS il soggetto effettua un monitoraggio consapevole della propria attività che gli consente di orientare consciamente la propria attenzione ad aspetti diversi della situazione o ad organizzare in modo volontario la sequenza delle azioni da compiere. Questo tipo di controllo modula tutti gli altri processi attentivi e fornisce flessibilità nell'uso di strategie (dunque è un aspetto di alto livello).

L'intervento del sistema esecutivo di controllo è richiesto quando:
• È richiesto un progetto o una decisione
• Non ci sono unità di controllo di schemi già acquisite
• Ci sono risposte in competizione ugualmente forti e quindi non c'è una risoluzione a livello di selezione competitiva
• È necessario correggere un errore
• Insorgono problemi
• La situazione è difficile o pericolosa


(♥) Compito di generazione semantica: in 2 condizioni gli stimoli che compaiono su uno schermo sono identici  (ad esempio la parola sedia), in un caso il soggetto deve semplicemente  svolgere un compito di ripetizione (quindi ripetere la parola sedia), nell'altro invece deve generare una parola che sia semanticamente correlata con la parola presentata (compito di generazione). Nel primo caso si attivano maggiormente le aree del linguaggio, nel secondo invece l'area maggiormente attiva è il giro del cingolo anteriore.

(♥♥) ERN (negatività correlata all'errore): è la risposta al fatto che il soggetto o è consapevole di aver sbagliato o gli viene dato un feedback che gli dice che ha sbagliato (risposta che invece non si verifica se la risposta è corretta o viene detto che è corretta). La sua presenza condizione la risposta successiva (cioè fa in modo che la risposta successiva sia di più alto livello così che non si compia un secondo sbaglio). L’ipotesi che questa componente fosse legata al CA è stata confermata da studi fMRI.

(♥♥♥) Effetto stroop: il CA è stato studiato nei compiti di inibizione della risposta, come nel caso dell'effetto stroop --> Cohen e collaboratori hanno ipotizzato che il ruolo specifico del CA avesse a che fare con il mettere in competizione delle alternative. Partendo dal presupposto che gli errori sono presenti solo quando io posso dare più di un tipo di risposta, quindi quando più risposte alternative sono in competizione, quindi quando mi trovo in una situazione di conflitto. La soluzione del conflitto richiede il monitoraggio e la focalizzazione delle risorse attentive da una parte, e la modulazione delle aree corticali dall'altra. Un classico compito di conflitto della risposta è il compito di stroop. Un altro compito di conflitto è il flancker task: la risposta deve essere data rispetto alla direzione della freccia centrale, e la freccia centrale può indicare la stessa direzione dei flancker (cioè gli stimoli che si trovano intorno, es.: >>>>>) oppure può indicare la direzione opposta, es.: <<><<). --> il secondo caso è di incongruenza e implica un aumento dei tempi di reazioni e degli errori e un aumento dell'attivazione del CA.
Un aspetto interessante legato a questo tipo di compiti di conflitto è che la risposta che viene emessa dal CA ha a che fare con la conseguente risposta della corteccia prefrontale dorsolaterale (quella più coinvolta nella presa di decisione) --> ciò che porta  a crederlo è che se si osserva l'attività della CPF dorsolaterale aumenta all'aumentare dell'attività del CA precedente.
Tutto ciò potrebbe far pensare che una lesione del CA porti ad avere problemi nei compiti  di inibizione della risposta, ma in realtà non è così poiché pazienti con lesioni del CA sono in grado di svolgere compiti di inibizione della risposta quanto i soggetti sani e non hanno problemi a rilevare quando sbagliano.



Tratto da PSICOLOGIA FISIOLOGICA di Mariasole Genovesi
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