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Memoria di lavoro


È un evoluzione del concetto di memoria a breve termine, che è caratterizzata dal fatto di mantenere un certo numero di unità per un tempo limitato di tempo --> nel passaggio da MBT a memoria di lavoro non cambia solo il nome ma anche la sua caratterizzazione --> da magazzino a funzione vera e propria e anche particolarmente rilevante.

La memoria di lavoro (working memory, WM) consiste nella acquisizione, nella ritenzione temporanea e nella manipolazione di informazioni che sono state appena acquisite dall’input sensoriale o che sono state recuperate dalla memoria a lungo termine. La WM è una funzione di alto livello, diretta dagli obiettivi del soggetto e funzionale al loro raggiungimento. Nonostante la memoria di lavoro sia limitata sia dal punto di vista della quantità di informazioni sia della estensione temporale in cui le informazioni sono manipolate e mantenute, ciò può essere modificato dal fatto che le informazioni possono essere accorpate tra loro (i chunks), ma soprattutto dal fatto che le informazioni possono essere ripetute e reiterate e quindi il tempo di mantenimento può essere prolungato.
 
La corteccia prefrontale dorsolaterale è la base neurale di questa funzione, o almeno dell’esecutivo centrale che la governa (è una delle componenti ipotizzate da Baddeley nel suo modello).


Tratto da PSICOLOGIA FISIOLOGICA di Mariasole Genovesi
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