L’esperienza dei gruppi di auto e mutuo aiuto

Nell’ambito della promozione della salute una risorsa importante è costituita dall’auto-mutuo aiuto (AMA), che si pone come possibile base per far fronte a situazioni di disagio personale; consiste nell’attivare le risorse di chi in prima persona vive il disagio, restituendo responsabilità e protagonismo a chi non avrebbe voce in capitolo se fosse relegato nel ruolo di paziente.
Si tratta di una cultura solidaristica, ma non assistenzialistica. I gruppi AMA potrebbero essere definiti come reti artificiali create per fornire sostegno sociale.
Il fenomeno self help non è recente, forme di cooperazione sono rintracciabili sin dal Medioevo, ma è dagli anni ’30 che nascono formalmente i primi gruppi.
Questi sono strutture di piccolo gruppo, finalizzate al mutuo-aiuto e al raggiungimento di scopi particolari, di solito formati da pari che si uniscono per assicurarsi reciprocamente assistenza nel soddisfare bisogni comuni.
I promotori sono solitamente convinti che le istituzioni sociali non possano aiutarli; enfatizzano le relazioni faccia a faccia, spesso assicurano assistenza materiale e sostegno emotivo.
Caratteristiche:
• Origine spontanea, motivata da una condizione problematica vissuta e condivisa tra i membri;
• Scopo di aiuto reciproco nel far fronte a tale condizione mediante il sostegno emotivo, la rottura dell’isolamento individuale e il superamento della sensazione di impotenza;
• Composizione caratterizzata da orizzontalità (pari);
• Attività autofinanziate e auto gestite, controllate dai membri stessi (imparare e cambiare sono possibili solo attraverso l’azione).
Oltre agli elementi comuni vi sono anche delle differenze, per esempio l’Anonima Alcolisti è certamente un gruppo molto grande, ma all’estremo opposto vi sono i gruppi su base locale, che si strutturano in risposta ad un problema molto specifico.