Nicotina e caffeina
La nicotina e la caffeina sono tra le sostanze eccitanti più conosciute e assunte. La nicotina è un alcaloide presente nelle foglie del tabacco che stimola i recettori nicotinici dell’acetilcolina producendo aumento dell’attività psicomotoria e miglioramento delle funzioni cognitive.
Pur dotata di minor tossicità acuta rispetto alle altre droghe, la nicotina induce una forte dipendenza psicofisica che determina la necessità di mantenere stabile la sua concentrazione ematica con una frequente assunzione.
La droga è assorbita in combinazione con diverse sostanza cancerogene che sono una delle cause principali di cancro ai polmoni, alla bocca e alla gola.
A basse concentrazioni, la nicotina è un blando eccitante: essa aumenta l’attività, l’attenzione e la memoria, la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e riduce l’appetito.
La nicotina stimola il rilascio di DA nel nucleo accumbens e nella VTA; agisce anche su alcuni neuroni del Locus Coeruleus, attivandoli. Ciò provoca aumento delle performance intellettive e un miglioramento delle funzioni cognitive. A differenza di altre droghe, perciò, la nicotina non genera confusione né turbe psichiche o distacco sociale. Nel sistema nervoso periferico i recettori nicotinici sono invece concentrati nelle giunzioni neuromuscolari.
I sintomi di astinenza sono: ansia, insonnia, difficoltà di concentrazione.
La nicotina modifica numerosi parametri neuroendocrini di controllo dell’omeostasi poiché agisce sul sistema ipotalamico ipofisario aumentando in acuto i livelli di β-endorfina. La conseguenza è un aumento della secrezione ipofisaria di prolattina, di ormone luteinizzante (LH) e di ormone adrenocorticotropo (ACTH). A livello periferico, ciò provoca l’aumento della concentrazione ematica di ormoni sessuali e di cortisolo.
Gli effetti neuroendocrini cronici della nicotina sono tali da mantenere alti i livelli di ACTH e di cortisolo, stimolando una condizione stabile di stress, ma da provocare una diminuzione di quelli di prolattina e di LH, con diminuzione della fertilità.
La caffeina è un alcaloide presente nelle piante di caffè, te, cacao. La molecola è simile all’adenosina, un nucleoside dell’adenina, presente negli acidi nucleici e rilasciato da alcuni neuroni come inibitore delle cellule postsinaptiche.
La caffeina è un antagonista dell’adenosina che blocca la sua attività inibitoria e determina l’aumento del tono delle monoamine. Ciò determina una stimolazione comportamentale.
Chi consuma regolarmente caffeina sviluppa una tolleranza che si traduce in un affievolimento dell’effetto della caffeina e contemporaneamente in una accresciuta sensibilità verso l’adenosina. Ciò può causare una diminuzione della pressione sanguigna, nausea, ansie e irritabilità. In caso di abuso si possono avere sintomi quali depressione, incapacità di concentrarsi, demotivazione.
Continua a leggere:
- Successivo: Allucinogeni
- Precedente: Le anfetamine
Dettagli appunto:
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Psicologia
- Titolo del libro: Principi di biologia e genetica del comportamento
- Autore del libro: A.Bevilacqua
- Editore: Scione
- Anno pubblicazione: 2009
Altri appunti correlati:
- Neuroscienze - esplorando il cervello
- Biologia applicata
- Leggi di Hardy-Weinberg: Teoria ed Esercizi con esempi e soluzioni + Esercizi di Genetica
- Genetica e microbiologia
- Anatomia umana
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Studio elettrofisiologico della plasticità ippocampale in un modello sperimentale di sclerosi multipla
- Uso e abuso di Sostanze Stupefacenti e alcol nei minori: la Piaga Sociale della I-Generazione
- Le basi neurochimche dello stress: variazioni di neurotrasmettitori nei soggetti stressati
- Il ruolo dell’infermiere genetista nell’ambito delle malattie rare nell’era della genomica
- Metodi di Investigazione Applicati alla Genetica Forense: la “strage di erba” e l’omicidio di Yara Gambirasio
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.