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L’alcool


L’alcool (etanolo o alcol etilico) si ottiene dalla fermentazione di prodotti naturali contenenti carboidrati con il lievito Saccharomyces cerevisiae. E’ una piccola molecola (CH3CH2OH) e rappresenta la più antica e diffusa sostanza psicotropa d’abuso. Gli effetti derivanti dall’esposizione acuta all’alcol etilico sono di tipo sedativo-ipnotico, simili a quelli ottenuti con benzodiazepine, barbiturici ed anestetici generali. L’etanolo, a bassi dosaggi, è ansiolitico, ipnotico e anticonvulsivante; ad alti dosaggi induce incordinazione motoria, anestesia e depressione respiratoria.
Pur essendo solubile in acqua, la molecola dell’etanolo ha anche la capacità di sciogliersi nella membrana plasmatica di tutte le cellule. L’etanolo agisce su canali ionici, modificando funzioni cerebrali che influenzano comportamenti complessi. L’effetto depressivo dell’alcol sul SNC dipende dalla sua interazione con il sistema GABAergico. L’etanolo lega i recettori GABAA stabilizzandoli nello stato aperto e modulando positivamente l’attività di neurotrasmissione GABAergica.
L’etanolo interagisce anche con i recettori per il glutammato, riducendone la conduttanza nell’ippocampo e nel cervelletto, oltre che nella substantia nigra e nel talamo. L’inibizione di tali recettori può contribuire alla perdita di memoria che a volte si verifica nell’intossicazione acuta da etanolo, visto che esso è implicato nell’apprendimento e nella memoria.
L’etanolo produce rinforzo sia positivo, per la sua blanda azione euforizzante, che negativo per l’azione ansiolitica. La dipendenza indotta da tale droga dipende dall’associazione dei due tipi di rinforzo. Il comportamento compulsivo dato dalla dipendenza di tale sostanza è definito alcolismo (o etilismo).
Anche nel caso dell’etanolo, la dipendenza sembra dovuta all’aumento del tono dopaminergico nel nucleo accumbens, dovuto alla stimolazione dei neuroni della VTA.
Gli effetti di rinforzo dell’etanolo sembrano dipendere anche dall’induzione di peptidi oppioidi, poiché antagonisti dei recettori degli oppioidi, come il naloxone, bloccano il rinforzo dell’alcol.
Gli effetti dell’alcol dipendono dalla sua concentrazione nel sangue (alcolemia). Tale valore è legato alla quantità di alcol assunta e dipende da fattori quali l’età, il sesso, il peso, le condizioni di salute, il digiuno.
L’eccessiva assunzione di etanolo è molto dannosa per il fegato, che lo metabolizza, trasformandolo per ossidazione, nella molecola tossica acetaldeide.
L’astinenza da alcol riduce l’attività dei neuroni dopaminergici mesolimbici e anche in questo caso sembrano coinvolti i recettori NMDA i quali, sottoposti a sensibilizzazione per contrastare gli effetti cronici della droga, mantengono un’aumentata attività anche dopo l’interruzione della sua assunzione. Questa regolazione inibisce i neuroni della VTA e il loro rilascio di DA nell’accumbens. Le crisi da astinenza provocano convulsioni e persino la morte e sono trattabili con benzodiazepine.

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