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Codice di popolazione olfattiva


Come facciamo a discriminare tra diecimila odori diversi, se utilizziamo 1000 tipi di cellule recettrici?
Come per il gusto, l’olfatto richiede un codice di popolazione.
Ogni proteina recettrice si lega con diverse sostanze odorose in modo più o meno immediato, così che il recettore è più o meno sensibile a queste sostanze odorose. Alcune cellule sono più specifiche per la struttura chimica delle sostanze odorose a cui rispondono ma, in generale, ogni recettore è ampiamente sintonizzato. Ne segue che ogni sostanza odorosa attiva molti dei 1000 tipi di recettori.
Così ogni cellula olfattiva porta informazioni molto ambigue circa il tipo e l’intensità delle sostanze odorose: il compito delle vie olfattive è quello di rilevare interamente il pacchetto di informazioni in arrivo dallo strato di recettori, detto codice di popolazione, e di usarlo per classificare ulteriormente gli odori.

il sistema olfattivo è sensibile alla modulazione, è molto modulato, cioè diverse molecole messe insieme producono un certo odore. La modulazione è possibile perché un neurone olfattivo informa 2 neuroni di secondo ordine del bulbo olfattivo (cellule mitrali).


ESPERIMENTO 1. IPOTESI: la memoria episodica è legata ad una ricchezza multisensoriale. RISULTATO: i soggetti riconoscevano meglio le figure a cui era stato associato un odore (piacevole o spiacevole). Quindi rievochiamo anche i profumi.

ESPERIMENTO 2. IPOTESI: l’olfatto condiziona l’attività motoria, così come i suoni. RISULTATO: c’è alta attività del sistema motorio quando si sentono gli odori di salame, mortadella e bombolone e non quando si sente il profumo del sapone. Se sento odore di cibo allerto il sistema motorio.

Tratto da NEUROSCIENZE - ESPLORANDO IL CERVELLO di Maddalena Malanchini
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