Disturbi del contenuto del pensiero
Comprendono, da un estremo all’altro: le idee ipervalutate, l’ideazione sub-delirante, la percezione delirante, i deliri primari e secondari, i deliri sistematizzati.
Deliri --> falsi, illogici o assurdi convincimenti (non attribuibili alla partecipazione a un gruppo politico o religioso o ad una certa area culturale), che persistono in modo irriducibile a dispetto di ogni razionale argomentazione e dell’evidenza del contrario. Le 2 caratteristiche fondamentali sono quindi: 1) presenza di una falsa convinzione; 2) persistenza di un’acritica fiducia in essa. Le convinzioni deliranti condizionano il comportamento. Può essere sintomo a sé o inserirsi in quadri clinici più ampi: schizofrenia, disturbo dell’umore, patologia organica del SNC, abuso di sostanze.
• Deliri sistematizzati --> deliri ben costruiti e spesso incapsulati (cioè hanno uno scarso impatto su altri aspetti del comportamento).
• Deliri non sistematizzati --> pervasivi, coinvolgono nuove persone ed eventi e influenzano profondamente il comportamento del paziente.
• Deliri secondari --> comprensibili nel contesto dell’umore del paziente.
• Deliri primari --> incomprensibili, anche considerando il contesto dell’esperienza del paziente.
• Deliri autoctoni --> insorgono improvvisamente, come se un grande mistero fosse stato risolto.
Percezioni deliranti (falsa attribuzione di significato a stimoli percettualmente distorti) e falsi ricordi sono un altro aspetto dei deliri primari, che possono essere presagiti da un’atmosfera o da un umore delirante (in cui è presente uno strano sentimento di paura o di perplessità).
Il delirio è riscontrabile in un gran numero di disturbi psichiatrici e neurologici, pertanto sembrerebbe essere un sintomo aspecifico. Tuttavia, l’analisi delle caratteristiche formali e di contenuto del delirio mostrano come esso si strutturi in modo diverso nell’ambito dei vari disturbi.
Idee ipervalutate --> credi o convinzioni tenacemente ritenuti ma senza la rigidità e l’impermeabilità delle idee deliranti; spesso il soggetto ha un disturbo di personalità di base.
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