Rottura della collusione nel rapporto terapeutico
La rottura della collusione non la collocherei tanto nell’asse simbolica come tale perché l’asse simbolico è la conseguenza di qualcosa perché un soggetto possa riferirsi alla sua questione più autentica cioè inconscia è una conseguenza del percorso logico tra a e A rompere la collusione significa istallarci noi non in a quindi non nella risposta immaginaria ma per esempio nella sospensione della risposta.
Abbiamo parlato anche all’inizio dell’anno neutralità quindi uno dei nomi della neutralità è non dare risposte immediate d’accordo? perché si rischia di spingere il soggetto in una direzione che noi abbiamo in mente ma che magari non è la sua.
possiamo dire che sta esattamente sull’asse orizzontale da a-a' quello lì è un punto logico non tanto cronologico: logicamente io mi sposto da una posizione a un’altra da a-a’cioè faccio valere anche l posizione in A per esempio non dando risposte interrompendo il circuito delle risposte che è il circuito a-a’invece che il soggetto ha sperimentato con la sua mamma con suo papà con tutti quelli di cui dice di essere vittima e tutti le hanno risposto sei una vittima e anche se noi le dicessimo tout cour non sei una vittima saremmo comunque sempre sull’asse a-a’.
Il problema nostro è di sospendere il sistema delle risposte e di permettere al soggetto di stabilire lui da che parte vuole stare.
Quando noi incontriamo qualcuno non è per farlo essere la purezza di quello che davvero lui è ma perché nella sporcizia di quello che è, dice Freud, decida lui la sua questione. Galassi:quindi noi non possiamo operare nella cattura immaginaria non assumiamo come decisiva l’immagine che il soggetto ci da di sé non risaltiamo il suo modificarsi in ragione dell’altro con l’incontro con l’altro in questo caso l’operatore.
è estremamente problematica la definizione di psicoterapia piuttosto di psicologo che è un ruolo definito per esempio a carattere universitario non è un vezzo è che terapia è un problema soprattutto in questo discorso perché terapia vi suscita immediatamente l’idea di una riparazione di una restituzione a un soggetto integro.Il soggetto ha subito una ferita una trauma quindi ripristiniamo la buona costruzione facciamo valere tutte le risorse perché torni ad essere quel bel soggetto che era una volta giusto, il soggetto può trovare le risorse perché vi sia appunto una adeguata riparazione, noi non siamo li per fare un’adeguata riparazione .Siamo lì per una clinica che non è una terapia
=>quindi parliamo di operatore.
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Autore:
Beatrice Segalini
[Visita la sua tesi: "Il panico: un approccio integrato"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Metodi e tecniche di analisi della domanda nel colloquio psicologico
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