Il concetto che chiamiamo fantasma in psicologia
Forse siete più abituati, più inclini all’idea di mente: cos’è la mente e la correlata teoria della mente?
È un grande problema dal punto di vista epistemologico non solo per gli ambiti psicologici ma anche per gli ambiti della ricerca in neurologia,fortemente orientata a ricondurre ciò che è l’ambito del mentale all’ambito del cerebrale, al funzionamento neurologico puro e semplice.
Possiamo dire che in un certo senso, è il problema di Freud.
Freud è un neuropatologo, non dimentichiamocelo mai. Non è uno psichiatria, non nasce con l’idea che vuole curare la gente perché vuole aiutare il suo prossimo, Freud è uno scienziato ,ha un interesse molto forte per la ricerca, appunto anatomo-fisiologica!
Freud quando incomincia a scrivere, fa delle ricerche che sono state piuttosto interessanti, quelle sull’uso anestetico della cocaina, è da lì che si muove. E come invece arriva sulle sponde strane della psicanalisi?
perchè si interessa a un certo momento alle isteriche?
Possiamo dire che il Freud che si pone una serie di interrogativi sulla rappresentazione, che associamo all’idea di fantasma, è il Freud che eredita queste problematiche .
Freud in qualche modo assume nella sua concezione questa preoccupazione kantiana-cartesiana.
(Kant eredita in un certo senso la preoccupazione di Cartesio, la lavora a modo suo, ma al modo di Platone….Cos’è il noumeno?
Il mondo delle idee, ma noi lo conosciamo? La realtà delle cose, la realtà vera delle cose, non la consociamo. Noi conosciamo solo la manifestazione, quello che percepiamo:la cosa che noi conosciamo è in un certo senso filtrata dalla nostra conoscenza.
L’empirismo inglese: l’interrogativo bruciante è ma posso io conoscere le cose al di là del modo in cui io conosco?
Non vi sembri un problema astratto perché è esattamente il problema che noi abbiamo, identico quando abbiamo davanti un nostro paziente,è un problema che marchia, in maniera intima, la nostra prospettiva del colloquio.. Che cosa conosciamo del nostro paziente? …..Quando abbiamo parlato le scorse lezioni della neutralità abbiamo detto che noi siamo un filtro e che quindi
non possiamo conoscere chi ci sta davanti se non a partire dal mettere in gioco qualche cosa di noi come risorsa.)
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Dettagli appunto:
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Autore:
Beatrice Segalini
[Visita la sua tesi: "Il panico: un approccio integrato"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Metodi e tecniche di analisi della domanda nel colloquio psicologico
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