Comunità e senso di comunità in psicologia
SEYMOUR SARASON Uno dei fondatori della psicologia di comunità americana “Nessun campo è privo di valori […] anche se essi possono essere impliciti o non riconosciuti. Credo che la psicologia di comunità possa essere giustificata su basi differenti, ma che il valore su cui si fonda sia lo sviluppo ed il mantenimento del senso psicologico di comunità”. Per Sarason le origini della psicologia di comunità sono legate alla percezione della perdita di senso psicologico di comunità ed al riconoscimento della necessità di promuovere il cambiamento sociale adottando questo concetto come valore sovraordinato e come criterio di riferimento per valutare progetti e strategie di intervento. La riflessione di Sarason si sviluppa a partire dalla constatazione che la società contemporanea appare profondamente segnata da pratiche sociali e culturali che hanno prodotto non solo l’indebolimento di quei legami che derivano dal senso di appartenenza e dalla partecipazione alla vita collettiva, ma anche - come esito conclusivo del processo di progressiva distruzione del senso psicologico di comunità - isolamento, anomia, segregazione. Nella prospettiva di Sarason, la comunità è, o dovrebbe essere, qualcosa di più e di diverso da un elemento di sfondo nella vita delle persone. Per “senso psicologico di comunità” Sarason intende la percezione della similarità con gli altri, una riconosciuta interdipendenza, una disponibilità a mantenere questa interdipendenza offrendo o facendo per altri ciò che ci si aspetta da loro, la sensazione di appartenere ad una struttura pienamente affidabile e stabile. Emerge qui l’ambiguità che ha accompagnato il dibattito intorno al concetto di comunità e che è generata dal fatto che tale termine può riferirsi sia ad una particolare collettività sociale, sia ad una forma specifica di rapporto sociale. Sarason lo utilizza in entrambi i sensi, ma pone l’attenzione sulla necessità di non adottare una visione della comunità statica ed esclusivamente fondata sulla reciprocità e sulla cooperazione. In quest’ottica, il concetto di senso psicologico di comunità rimanda ai processi attraverso i quali gli individui si RICONOSCONO come appartenenti ad una collettività stabilendo un sistema di rapporti e di interdipendenze a cui subordinare i propri interessi particolari; Sarason sottolinea un aspetto essenziale ma spesso trascurato, e cioè che tale sistema di interdipendenze costituisce l’esito di un processo e richiede di essere VOLONTARIAMENTE mantenuto. Ciò implica l’idea che il senso di comunità dipenda dagli investimenti individuali in funzione di uno scopo sovraordinato – il mantenimento di uno specifico sistema di rapporti – e dalla sua condivisione a livello collettivo.
SCUOLA di CHICAGO temi centrali, per la sociologia urbana, dei quali la Scuola di Chicago si è occupata frammentazione sociale, crisi della partecipazione alla vita pubblica, anomia, indebolimento dei legami sociali, chiusura nella sfera privata.
La ricerca contemporanea pone invece l’attenzione sul fatto che all’allentamento dei legami familiari e di vicinato corrisponde nei contesti urbani lo sviluppo di altri tipi di legami Il concetto stesso di comunità è stato sottoposto ad una ridefinizione critica […] oggi la comunità è spesso definita sulla base di un sistema di interazione ego-centrato che si ramifica attraverso le reti. Questa ridefinizione del concetto di comunità ha permesso di considerare l’indebolimento dei legami a livello locale e la mobilità degli individui in termini diversi riconoscendo, per esempio, la funzione positiva dei legami deboli [Granovetter].
L’identità ed il senso di appartenenza possono derivare da comunità che non hanno una collocazione geografica specifica: ad esempio, i gruppi etnici possono essere concepiti come comunità fondate su una storia, un linguaggio, dei simboli condivisi. Il termine comunità, in questo caso, si riferisce a diverse collettività sociali senza necessariamente una condivisione del territorio. In quest’ottica la vita di comunità si fonda sulla densità delle relazioni tra i suoi membri, i quali hanno molteplici opportunità di relazione (al lavoro, a scuola, in chiesa, per strada…) e sulla subordinazione degli interessi individuali alla partecipazione alle attività comunitarie.
Occorre fare riferimento alla comunità ed all’insieme delle sue diverse componenti, cioè ai soggetti individuali/collettivi, ai contesti in cui essi agiscono (siano essi residenziali, lavorativi, ricreativi, politici, religiosi…) ed ai processi psicologici, sociali, culturali che si sviluppano tra tali componenti.
Analizzando questi processi alcuni autori hanno introdotto il concetto di COMMUNITY IDENTITY il concetto di identità pota con sé l’idea della SPECIFICITÀ e dell’ UNICITÀ. In tal senso la community identità potrebbe essere concettualizzata come uno dei livelli dell’identità sociale.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Ivan Ferrero
[Visita la sua tesi: "Espressioni facciali e i volti della menzogna. Dagli studi di Paul Ekman al ''successo'' di Cal Lightman"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicologia di comunità
- Docente: Amerio e De Piccoli
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