Come definire e descrivere una rete sociale
Il termine rete sociale rimanda metaforicamente a due diverse immagini, una di apertura ed una di costrizione.
Nell’ambito degli studi sulle reti sociali, un importante contributo è quello fornito dalla NETWORK ANALYSIS, che ha sviluppato tecniche di ricerca empirica per l’analisi dei reticoli sociali. Questa prospettiva teorica, che parte da una concezione della rete come realtà puntiforme, in cui l’aspetto strutturale e funzionale è quello che assume la rilevanza maggiore, consente la visualizzazione grafica delle relazioni, permette di condurre un’analisi statistica e di studiare la morfologia e gli aspetti quantitativi dei legami oggetto di interesse. È alla network analysis che si deve la descrizione analitica delle caratteristiche strutturali delle reti sociali, come la densità, l’ampiezza, la direzione o la distanza.
Il focus dell’analisi è costituito dai legami sociali esistenti tra gli attori e non dagli attributi dell’individuo o dai caratteri che gli derivano dall’essere membro di un gruppo (ruoli, norme, status). È possibile rintracciare in tal senso una notevole sintonia con l’ottica di Kurt Lewin a proposito del “campo” come sistema di relazioni.
Come può essere descritta una rete sociale?
Innanzitutto si definisce come RETE PRIMARIA o NATURALE l’insieme delle persone che fanno parte della famiglia di ego, i suoi amici, i vicini di casa ed i colleghi di lavoro. tale rete primaria interagisce con le reti secondarie, formali e informali.
RETI SECONDARIE FORMALI corrispondono all’insieme delle istituzioni e delle organizzazioni deputate a fornire determinati servizi agli individui e si distinguono dalle reti primarie per i rapporti di tipo asimmetrico, caratterizzati da un contenuto professionale.
RETE SECONDARIA INFORMALE comprende invece le associazioni e le organizzazioni di volontariato o di privato sociale nate per far fronte a determinati bisogni della comunità.
DIMENSIONE (o NUMEROSITÀ) lista delle persone che quotidianamente ego incontra, classificate per il tipo di contatto che ha con esse.
Alcuni preferiscono il concetto di MATRICE SOCIALE totalità dei contatti sociali (include anche relazioni amorfe ed inespresse) meno oggettivo e quantitativo del primo.
Tra le caratteristiche che descrivono una rete sociale, si distinguono. Solitamente, gli aspetti STRUTTURALI e quelli INTERAZIONALI » i primi descrivono la forma del reticolo e si possono tradurre in una rappresentazione grafica, i secondi riguardano principalmente il funzionamento della rete ed i legami tra i suoi componenti.
ASPETTI STRUTTURALI:
La struttura di una RETE SOCIALE EGOCENTRATA viene generalmente presentata con dei cerchi concentrici di relazioni che chiamiamo ZONE.
₪ Nel cerchio più piccolo è localizzato ego che costituisce l’elemento centrale della configurazione da cui si irradiano le linee di relazione. Tanto più queste zone risulteranno centrali rispetto ad ego, tanto maggiori saranno l’intimità, l’importanza ed il tempo trascorso con le persone che ne fanno parte.
₪ La prima zona comprende la famiglia nucleare ed è solitamente caratterizzata da contatti regolari, relazioni intime ed un alto livello di scambi non strumentali ed affettivi.
₪ La seconda zona comprende gli amici più cari, ma può anche includere vicini, colleghi e parenti con cui esista un buon livello di scambi ed interazioni affettive e supportive. Secondo PATTISON, che definisce queste due prime zone THE INTIMATE SOCIAL NETWORK, esse sarebbero criticamente correlate con le variabili legate alla salute mentale di ego.
₪ La terza zona è un’area potenzialmente importante nel trovare risorse per ego ed è costituita da quelle persone con le quali si hanno contatti meno regolari oppure relazioni che non presentano un alto livello di intimità.
₪ La quarta zona include le relazioni con persone “strategicamente importanti”, le cui relazioni possono essere utili in determinate situazioni. Si possono ritrovare in quest’area ad esempio, medici, professionisti e vicini.
₪ La quinta zona, infine, è costituita da persone che si conoscono casualmente oppure da quelle che sono operatori di servizi vari cui si ricorre in caso di necessità » in altri termini la quarta e la quinta zona comprendono persone che sono legate a ego solo in funzione di specifici bisogni.
» Trasferimenti, cambi di posto di lavoro, costituzione di nuovi nuclei familiari o rottura di quelli esistenti, passaggi in fasi diverse della vita, emigrazione, possono apportare sensibili modifiche alle zone.
ASPETTI FUNZIONALI: un discorso a parte riguarda la definizione del tipo di relazione, che può essere descritto sulla base di vari criteri.
Un primo elemento utilizzato riguarda la PLESSITÀ, termine con cui si identifica l’area di contenuto della relazione.
Possiamo ritrovare in una rete rapporti di tipo UNIPLEX, caratterizzati da un tipo di relazione che interessa solo un’area di contenuto » ad esempio essere membri di un circolo scacchistico e ritrovarsi con gli altri appassionati esclusivamente per giocare a scacchi.
Con il termine MULTIPLEX si intendono quelle relazioni che, invece, interessano più aree di contenuto.
È possibile ipotizzare, pur non essendo una regola generale, che con il tempo vari rapporti UNIPLEX diventino MULTIPLEX.
Per RECIPROCITÀ o SIMMETRIA si intende la bidirezionalità della relazione.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Ivan Ferrero
[Visita la sua tesi: "Espressioni facciali e i volti della menzogna. Dagli studi di Paul Ekman al ''successo'' di Cal Lightman"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicologia di comunità
- Docente: Amerio e De Piccoli
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