Processo decisionale evocativo
5 condizioni tendono più delle altre a condurre a un processo decisionale di tipo evocativo piuttosto che razionale
-non abbiamo tempo per riflettere approfonditamente su un problema,
-siamo totalmente sovraccarichi di informazioni e diviene impossibile elaborarle completamente,
-crediamo che le tematiche coinvolte non siano importanti,
-abbiamo conoscenze insufficienti sulle quali basare le decisioni,
-un dato stimolo viene subito alla mente mentre affrontiamo un problema.
Sebbene il ricorso alle tecniche di stimolo sia talvolta un modo utile per difendersi dall’assalto di un ambiente denso di messaggi e ricco di decisioni da prendere, tale soluzione può presentare alcuni problemi:
I segnali di stimolo di cui disponiamo possono essere falsi. Ci sono poche ragioni per presumere che le immagini di marca e gli stereotipi etnici abbiano qualche fondamento nei fatti: affidarsi a tali tecniche può significare l’acquisto di un prodotto non desiderato o la perdita dell’opportunità di ingaggiare un dipendente qualificato o di innamorarci della persona giusta.
Le tecniche di stimolo possono essere facilmente falsificate e manipolate: le scatole di cereali possono essere ridisegnate in modo da avere un aspetto sempre più salutare, risate e applausi possono essere doppiati in una trasmissione, i politici possono essere allenati a trasudare manierismi accattivanti, le attrattive fisiche possono essere migliorate con il trucco o con la chirurgia.
Per diminuire la nostra dipendenza dalle tecniche di stimolo fallaci, servirebbe una legislazione che assicuri che i segnali riportati sulle etichette siano precisi e applicati correttamente.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Alessio Bellato
[Visita la sua tesi: "Il trattamento di gioco nei bambini con autismo"]
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Psicologia
- Titolo del libro: L'età della propaganda
- Autore del libro: Anthony Pratkanis, Elliot Aronson
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 2003
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