Storia, Stato e politica in Fichte
Il pensiero politico fichtiano presenta diverse fasi. In due scritti del
1793, Fichte si mostra sensibile alla libertà di pensiero e afferma che
lo scopo del contratto sociale è l’educazione alla libertà, di cui è
corollario il diritto alla rivoluzione. Infatti, qualora lo stato non la
permettesse, ciascuno ha il diritto di rompere il contratto sociale e
formarne un altro.
Nelle Lezioni sulla missione del dotto (1794),
Fichte scorge il fine ultimo della vita comunitaria nella società
perfetta, insieme di esseri liberi e ragionevoli, e considera lo Stato
come un mezzo in vista di essi, finalizzato al suo annientamento: lo
scopo di ogni governo è rendere superfluo il governo.
Nei
Fondamenti del diritto naturale secondo i principi della dottrina della
scienza (1796), Fichte sostiene che il diritto, a differenza della
moralità, vale anche senza la buona volontà. I diritti originali
dell’individuo, libertà, proprietà e conservazione, devono essere
garantiti dallo Stato. Tale prospettiva individualistica, che avvicina
Fichte allo schema politico liberale, trova una sua correzione nello
Stato commerciale chiuso (1800), nella quale egli afferma che lo Stato
non deve limitarsi solo alla tutela dei diritti originari, ma deve anche
favorire il benessere.
Fichte dichiara che lo Stato ha il
compito di sorvegliare la produzione dei beni, fissando il numero degli
artigiani e dei commercianti. Per svolgere il suo compito, lo Stato deve
organizzarsi come un tutto chiuso, senza contatti con l’estero,
sostituendo l’economia liberale e il commercio mondiale con un’economia
pianificata e l’isolamento degli stati. Tale autarchia, secondo Fichte,
evita anche gli scontri fra gli Stati, che nascono sempre da
contrapposti interessi commerciali.
La battaglia di Jena e
l’occupazione napoleonica della Prussia contribuiscono a far sì che la
filosofia politica di Fichte si evolva in senso nazionalistico,
concretizzandosi, nell’inverno 1807-1808, nei Discorsi alla nazione
tedesca, il cui tema fondamentale è l’educazione, un’azione pedagogica
che trasformi alle radici la struttura psichica e fisica dell’uomo.
Nei
Discorsi, Fichte argomenta che solo il popolo tedesco può promuovere
tale educazione, in virtù di ciò che egli chiama il carattere
fondamentale e che si identifica nella lingua, che essi hanno sempre
mantenuto e che è espressione della vita concreta e della cultura del
popolo. Di conseguenza, essi sono anche gli unici ad avere una patria
vera e a costituire un’unità organica.
Nell’articolo Sul
fondamento della nostra credenza nel governo divino del mondo (1798),
Dio è presentato come l’ordine razionale del mondo. L’eliminazione di un
Dio personale non segna l’approdo all’ateismo, ma la depurazione
dell’idea di Dio da ogni antropomorfismo.
Nell’esposizione del
1801-1802, il sapere che si analizza scopre che il suo fondamento è un
non sapere a cui esso non può accedere. Questo fondamento, chiamato
assoluto, è origine e non oggetto di sapere. Tuttavia, il nesso fra
assoluto e sapere non è reciso. Il sapere è infatti la princi-pale
manifestazione dell’essere e non è l’individuo a produrlo, ma l’essere
che si manifesta sotto forma di sapere stesso. L’assoluto è così poco
comprensibile che di esso si deve dire che è non sapere: la dottrina
della scienza può solo approssimare questo assoluto in una modalità
negativa.
Nei Tratti fondamentali dell’epoca presente (1806), Fichte
distingue nella storia dell’umanità due stadi: l’età dell’innocenza, in
cui la ragione è ancora incosciente e istintiva, e l’età della
giustificazione e della santificazione, il kantiano regno dei fini, in
cui la ragione si possiede e domina liberamente. Come progressivo
realizzarsi della ragione nella sua libertà, la storia è lo sviluppo
della coscienza o sapere.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Valenza
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Filosofia
- Esame: Storia della Filosofia - a.a. 2007/08
- Titolo del libro: Protagonisti e testi della filosofia
- Autore del libro: N. Abbagnano, G. Fornero
- Editore: Paravia - Torino
- Anno pubblicazione: 2000
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